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Bernini: “Ai rettori dico che boicottare Israele è sbagliato. Ma non blinderemo le Università”

"Il dissenso è legittimo, anche il più radicale, ma la violenza mina il concetto di università come luoghi di democrazia": le parole del ministro Anna Maria Bernini in un'intervista al Giornale

Pubblicato:14-04-2024 15:20
Ultimo aggiornamento:14-04-2024 15:20
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ANNA MARIA BERNINI
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ROMA – “Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità sul clima che si sta creando. Ai rettori rivolgo un appello, pur nel rispetto dell’autonomia: il boicottaggio di Israele, su cui si sta determinando un effetto emulativo nelle università, è una scelta sbagliata che quel clima rischia di alimentare e si presta a strumentalizzazioni. Bisogna distinguere tra il governo Netanyahu, che sta commettendo dei tragici errori, e il popolo israeliano, verso cui condividiamo sentimenti di amicizia. E le università devono rimanere strumenti di pace che tengono vivo il rapporto con quel popolo”. Lo dice a un intervista a Il Giornale il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini.

“Le università sono il luogo della ricerca e del libero pensiero per eccellenza. Identificarle con i governi è peggio di un crimine: è un errore. È importante che non si diano alibi a chi fa di tutta l’erba un fascio: critica al governo, odio verso un popolo, sentimenti antioccidentali. Nella confusione c’è chi si sente legittimato a iniziative all’insegna dell’antisemitismo che nulla hanno a che fare con le critiche legittime“.

“COMITATO ORDINE E SICUREZZA SU ATENEI IL 24/4”

“So che i rettori sono preoccupati. E per condividere le loro preoccupazioni e fare un punto della situazione ho chiesto al ministro dell’Interno Piantedosi, che ringrazio della solerte attenzione, di riunire un comitato per l’ordine e la sicurezza ad hoc, che si farà il 24 aprile”, dice ancora nell’intervista a Il Giornale il ministro Bernini rispetto alle tensioni registrate in alcuni Atenei italiani.


“TUTTE LE OPINIONI SONO LEGITTIME, MA NO ALLA VIOLENZA”

“Non parlerei di allarme, ma piuttosto di un momento delicato. Un momento segnato da un crescendo di episodi di intolleranza, come riflesso anche delle tensioni internazionali. Tutte le opinioni sono legittime, anche le più radicali. Ma il discrimine, semplicemente inaccettabile, è la violenza che mina il concetto di università come luoghi di democrazia”.

“NON BLINDEREMO LE UNIVERSITÀ”

Il ministro esclude una militarizzazione delle Università: “Né misure speciali né lassismo. Il comitato sarà allargato alla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane, e sarà un’occasione di confronto e condivisione”. E aggiunge: occorre “coniugare sicurezza e libertà. Le università non sono zone franche per i reati. La sicurezza è libertà: libertà di studiare, di manifestare, anche di contestare civilmente Netanyahu. Ha ragione il capo dello Stato: nelle università va garantito il dissenso. È chi impedisce agli ebrei o a chiunque di parlare che nega sia libertà sia dissenso, non le forze di polizia che mantengono l’ordine, cui va il mio ringraziamento”.

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