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Manca (Pd): “Disastro Solinas, saremo il primo partito”

Intervista al deputato sassarese del Pd in corsa per un posto a Palazzo Madama: "Siamo in uno scenario sconfortante che premierà la serietà della proposta dem"

Pubblicato:19-09-2022 18:48
Ultimo aggiornamento:19-09-2022 18:48
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CAGLIARI- “Il Pd sarà il primo partito in Sardegna”. Ne è certo Gavino Manca- deputato sassarese del Pd e ora candidato al Senato nell’enorme collegio uninominale che comprende le Province di Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano e Ogliastra. “Perchè tanta sicurezza? Il disastro politico della giunta Solinas è sotto gli occhi di tutti- spiega intervistato dalla ‘Dire’- uno scenario sconfortante che premierà la serietà della proposta dem”.

Questa, spiega Manca, “è una campagna elettorale diversa dalle precedenti, ma non meno entusiasmante. Sto registrando molto interesse intorno alla nostra proposta e ho la certezza che in Sardegna la coalizione di centrosinistra otterrà un risultato migliore rispetto al quadro nazionale. Qui, per il centrodestra, peserà la presenza di candidati catapultati da altre regioni e il disastro politico della giunta Solinas”.


Per quanto riguarda gli obiettivi per la Sardegna, “è arrivato il momento di dare concretezza e sostanza al principio di insularità recentemente inserito in Costituzione- spiega il dem-. Soprattutto su due temi: la continuità territoriale e il costo dell’energia. Si tratta di due ambiti su cui i sardi si sono sempre sentiti italiani di ‘serie B’. Dobbiamo colmare delle distanze storiche e grazie a questo rilanciare la nostra economia”.

“PERA AVVERSARIO? HA AMMESSO DI NON CONOSCERE LA SARDEGNA”

Tra gli avversari di Manca nel collegio anche un “big” nazionale, Marcello Pera, candidato con Fdi: “Niente di personale contro Pera, personalità autorevole e di profilo istituzionale- spiega il parlamentare- ma lui stesso ha ammesso di non conoscere la realtà sarda e di volersi occupare solo di riforme costituzionali. Ma su questo tema, la nostra terra esprime una professionalità preparata ed esperta come la costituzionalista Carla Bassu”. Peraltro, aggiunge Manca, candidandosi anche nel plurinominale in Campania “ha già la certezza di essere eletto ma, se sarà il più votato nel nostro uninominale, dovrà rappresentare l’isola e lasciare il posto a un campano. Risultato: ci sarà un sardo in meno al Senato. È un fatto inaccettabile e una chiara mancanza di rispetto di Fratelli d’Italia verso la Sardegna”.

Il Pd “riuscirà ad essere il primo partito in Italia? Enrico Letta giustamente punta a un obiettivo che avrebbe importanti conseguenze politiche- rimarca Manca-. Credo che sia un risultato alla nostra portata: Giorgia Meloni, con i suoi estremismi, le sue amicizie internazionali imbarazzanti e le sue contraddizioni, è guardata con sospetto da tre italiani su quattro e non ha margini di crescita. Il Pd è il partito più apprezzato tra i giovani e questo è un elemento incoraggiante rispetto a sondaggi che sembrano negativi”.
Il Partito democratico, prosegue il dem, “sarà il primo partito in Sardegna. Non è un caso che il nostro sia uno dei pochi territori in cui i collegi uninominali sono contendibili. Il Pd ha dimostrato ancora una volta di avere la struttura, dei circoli vivaci e uno zoccolo duro e motivato di militanti pronti a discutere di politica casa per casa”.

Quindi la sottolineatura sulla leader di Fdi, Giorgia Meloni: “Un giorno è atlantista, l’altro è vicina alle autocrazie dell’Est. Un giorno partecipa ai comizi di Vox, e un altro spergiura sul suo europeismo. Ha svelato chi è chiaramente non togliendo la fiamma tricolore dal logo: non solo perché è un simbolo che richiama un’epoca oscura della nostra storia, ma perché è il segnale di come Fratelli d’Italia sia un partito vecchio, novecentesco, incapace di comprendere le sfide del nuovo millennio”. Meloni, prosegue Manca, “propone soluzioni superate e datate, nega il cambiamento climatico e la necessità della transizione ecologica. Spinge per un passo indietro sul tema dei diritti. L’Italia ha un urgente bisogno di guardare al futuro, Meloni rimane aggrappata a un’epoca che non esiste più”.

Un giudizio “sulla giunta Solinas? I sardi in generale hanno un giudizio molto negativo di come il centrodestra governa la Regione principalmente per i disastri sanità e trasporti e per le divisioni all’interno della coalizione. Uno scenario sconfortante che premierà la serietà della proposta dem”.
Nel 2024 la Sardegna andrà al voto, “se auspico una ricucitura con il M5s?. In questo momento è prematuro fare previsioni di qualsiasi tipo. Vediamo come andranno le elezioni, quale maggioranza governerà e come si riorganizzeranno al loro interno i partiti. Posso solo dire che la mia esperienza personale con gli esponenti del M5S è stato positiva: in commissione e in aula abbiamo lavorato bene insieme su tante pratiche”. In occasione della caduta del governo Draghi, “hanno sicuramente peccato di ingenuità e per questo sono stato critico nei confronti del Movimento. In questa campagna elettorale i sardi ci stanno chiedendo di voltare pagina: qualsiasi riflessione sul futuro dovrà partire da questa premessa”.

Infine un passaggio sui trasporti aerei dell’isola: “Nei giorni scorsi Ita e Volotea hanno annunciato l’intenzione di anticipare a febbraio la chiusura del regime di continuità territoriale aerea da e per la Sardegna, l’ennesima beffa che arriva nel momento in cui la Regione è, di fatto, senza un assessore ai Trasporti. La delega, formalmente, è in mano al presidente Christian Solinas che ha già difficoltà a gestire l’ordinario e che non è certo in grado di mettere testa a una materia che richiederebbe un’attenzione totale ed esclusiva”. Il nuovo governo, conclude, “dovrà mettere mano, una volta per tutte, a questo sistema adottando, ad esempio, un sistema come quello in vigore nella penisola iberica, dove chi vive su un’isola non è un cittadino di serie B. Su questo tema ho presentato molte proposte alla Camera, incontrando spesso resistenza da parte di chi avrebbe dovuto tutelare meglio i sardi. Ma non ci faremo fermare”.

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