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Coronavirus, l’allarme del Papa: “Ha aumentato disuguaglianze e discriminazioni”

"La pandemia e' una crisi e da una crisi non si esce uguali: o usciamo migliori o usciamo peggiori"

Pubblicato:19-08-2020 09:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:46
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ROMA – “La pandemia ha messo allo scoperto la difficile situazione dei poveri e la grande ineguaglianza che regna nel mondo. E il virus, mentre non fa eccezioni tra le persone, ha trovato, nel suo cammino devastante, grandi disuguaglianze e discriminazioni. E le ha aumentate“. Cosi’ Papa Francesco nel corso dell’udienza generale.

Per il Papa “la risposta alla pandemia e’ quindi duplice. Da un lato, e’ indispensabile trovare la cura per un virus piccolo ma tremendo, che mette in ginocchio il mondo intero. Dall’altro, dobbiamo curare un grande virus, quello dell’ingiustizia sociale, della disuguaglianza di opportunita’, della emarginazione e della mancanza di protezione dei piu’ deboli”.

“Tutti- prosegue il Papa- siamo preoccupati per le conseguenze sociali della pandemia. Tutti. Molti vogliono tornare alla normalita’ e riprendere le attivita’ economiche. Certo, ma questa ‘normalita” non dovrebbe comprendere le ingiustizie sociali e il degrado dell’ambiente“.


“La pandemia e’ una crisi e da una crisi non si esce uguali- sottolinea-: o usciamo migliori o usciamo peggiori. Noi dovremmo uscire migliori, per migliorare le ingiustizie sociali e il degrado ambientale”.

“Oggi- continua- abbiamo un’occasione per costruire qualcosa di diverso. Per esempio, possiamo far crescere un’economia di sviluppo integrale dei poveri e non di assistenzialismo”.

“Con questo- precisa- io non voglio condannare l’assistenza, le opere di assistenza sono importanti. Pensiamo al volontariato, che e’ una delle strutture piu’ belle che ha la Chiesa italiana. Ma dobbiamo andare oltre e risolvere i problemi che ci spingono a fare assistenza. Un’economia che non ricorra a rimedi che in realta’ avvelenano la societa’, come i rendimenti dissociati dalla creazione di posti di lavoro dignitosi (cfr EG, 204). Questo tipo di profitti e’ dissociato dall’economia reale, quella che dovrebbe dare beneficio alla gente comune (cfr Enc. Laudato si’ [LS], 109), e inoltre risulta a volte indifferente ai danni inflitti alla casa comune”.

Sarebbe triste se nel vaccino per il Covid-19 si desse la priorita’ ai piu’ ricchi! Sarebbe triste- continua Papa Francesco- se questo vaccino diventasse proprieta’ di questa o quella Nazione e non sia universale e per tutti. E che scandalo sarebbe se tutta l’assistenza economica che stiamo osservando – la maggior parte con denaro pubblico – si concentrasse a riscattare industrie che non contribuiscono all’inclusione degli esclusi, alla promozione degli ultimi, al bene comune o alla cura del creato”.

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