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VIDEO | A Napoli gli attivisti per il clima contro il G7: tensioni con la polizia

I manifestanti di Napoli in corteo per il cessate in fuoco in Palestina: cori contro Meloni e il G7, solidarietà agli studenti di Roma

Pubblicato:19-04-2024 14:39
Ultimo aggiornamento:19-04-2024 14:39

Attivisti di Napoli contro il G7
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NAPOLI – Si è conclusa con il respingimento dei manifestanti al varco Immacolatella del Porto di Napoli la manifestazione promossa in città in occasione dello sciopero per il clima di Fridays for Future. Scopo degli attivisti partenopei, che hanno percorso in corteo il centro cittadino, era quello di contestare il G7 dei ministri degli Esteri, summit che si sta svolgendo in queste ore a Capri. “Vogliamo raggiungere il G7”, avevano assicurato i manifestanti prima di essere bloccati dalla polizia schierata in tenuta antisommossa, che ha utilizzato scudi e manganelli.

“NON C’È SPAZIO PER CHI PARLA DI GUERRA”

I manifestanti hanno spiegato: “Abbiamo provato con determinazione ad andare al porto di Napoli per arrivare a dire in faccia a Tajani e ai suoi illustri colleghi che per loro non c’è spazio: non c’è spazio per chi parla di guerra, di armi, di bombe. Vogliamo un cessate il fuoco permanente, vogliamo la liberazione della Palestina e la fine di ogni guerra.  Non ci intimoriscono affatto i dispositivi di sicurezza della Questura, non abbiamo paura degli scudi e dei manganelli sulle teste di chi parla di pace piuttosto che di guerra. Avevamo l’intenzione di arrivare a Capri per consegnare ai ministri il biglietto per il terzo conflitto mondiale, la destinazione verso la quale ci stanno conducendo”.

DA NAPOLI SOLIDARIETÀ AGLI STUDENTI DI ROMA

Durante il corteo, che ha visto protagonisti molti studenti che chiedevano “Stop al genocidio in Palestina”, durante una sosta sotto la sede di Fratelli d’Italia, in corso Umberto I, sono stati intonati cori contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In piazza Garibaldi, invece, volontari di Legambiente sono stati protagonisti di un flash-mob per rivendicare “Stop Eni a Gaza” e “Stop Eni nelle università”. All’esterno della sede centrale dell’Università Federico II esposti cartelli con slogan come “Fuori la guerra dalle università”, espressa anche solidarietà agli studenti di Roma, dopo i fatti della Sapienza.


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