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La Radiologia di Aosta ha 200 urgenze al mese, ma non tutte lo sono

Usl Vda: "Fare le scelte in base alla carenza di personale"

Pubblicato:19-02-2023 11:26
Ultimo aggiornamento:19-02-2023 11:26
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(DIRE – Notiziario Sanità e Politiche sociali) Aosta, 19 feb. – Non tutto ciò che è “urgente” è davvero urgente. Il reparto di Radiologia diagnostica e interventistica dell’ospedale Umberto Parini di Aosta, in una nota, specifica che per le richieste di prestazioni in reparto i medici radiologi “hanno la facoltà” e “anzi l’obbligo previsto anche per legge”, di “rivalutare la prescrizione del medico proponente (sia esso uno specialista o un medico di famiglia) dando eventualmente indicazione per tempi diversi di esecuzione”. Se un radiologo “riscontra che l’indicazione clinica proposta può essere posticipata a favore di un’urgenza più ‘acuta’ alla luce delle risorse disponibili” può farlo.

“Come in altre regioni, le risorse in termini di personale sono limitate e per far fronte ai casi più urgenti, quelli che devono essere trattati entro le 72 ore, facciamo un lavoro certosino di analisi delle cartelle cliniche per ciascuna richiesta” spiega Massimiliano Natrella, primario di Radiologia. “Quando valutiamo che un paziente non ha un quadro clinico tale da giustificare la prestazione nell’immediato, lo prenotiamo dopo una, due settimane o anche un mese dopo, a seconda dei casi” aggiunge.

Il 60% circa dei casi con impegnativa “U urgente” secondo i radiologi del Parini “non si configura effettivamente come tale. Se non filtrassimo, rischieremmo di non far passare i pazienti più fragili, come gli oncologici o altre urgenze”. La Radiologia di Aosta fa circa 130.000 esami l’anno. In media, arrivano circa 200 esami urgenti al mese. “Dobbiamo fare delle scelte per garantire il servizio a tutti, nel modo migliore possibile- conclude Natrella- e ci rendiamo conto del disappunto che gli utenti a volte manifestano, ma un’impegnativa urgente per una risonanza magnetica al ginocchio che duole, magari da settimane, deve per forza lasciar spazio a una risonanza all’encefalo, che, in base alla clinica, potrebbe essere più urgente”.


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