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Attacco all’ospedale di Gaza, la Cina condanna ma non accusa Israele

La Cina torna a chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di fermare il "disastro umanitario". Ma parlando dell'ospedale di Gaza non nomina Israele

Pubblicato:18-10-2023 19:21
Ultimo aggiornamento:18-10-2023 19:21
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ROMA – “Shock” e “forte condanna dell’attacco” contro l’Ospedale battista Al-Ahli a Gaza City, ma nessuna attribuzione specifica di responsabilità: questa la posizione della Cina all’indomani del bombardamento, mentre sulle dinamiche dell’episodio continuano accuse e smentite.
La posizione di Pechino è affidata a una nota del ministero degli Esteri. “La Cina”, si legge nel testo, “chiede che si raggiunga un cessate il fuoco e una fine delle ostilità immediata e che si compia ogni sforzo per proteggere i civili ed evitare un disastro umanitario ancora peggiore”.

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Le organizzazioni palestinesi Hamas e Jihad islamica hanno accusato Israele del bombardamento, che ha colpito in una zona dove vivono oltre un milione di persone e dalla quale l’esercito di Tel Aviv aveva ordinato un’evacuazione di massa, definita “impossibile” e “infattibile” dall’Onu.


La dinamica dei fatti resta però da chiarire. Durante una conferenza stampa, il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha sostenuto che a colpire sarebbe stato un razzo fatto partire da Jihad islamica. La tesi dei militari è che la parte dell’Ospedale devastata dalle esplosioni sia “solo” quella del parcheggio, dove al momento della deflagrazione si sarebbero trovate molte persone. Stando a questa versione, un missile israeliano avrebbe creato invece “crateri e danni strutturali” all’intero edificio.
Hagari ha anche sostenuto che l’esercito ha intercettato colloqui tra esponenti di Jihad islamica che confermerebbero la versione di Tel Aviv: un razzo che avrebbe dovuto raggiungere il territorio di Israele avrebbe invece colpito a Gaza City.

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