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A Roma scattano i tuffi dalle grandi altezze, azzurri a caccia di medaglie agli Europei

Competizione al debutto continentale, in gara cinque italiani guidati dal pioniere azzurro Alessandro De Rose. Gli uomini volano da 27 metri, le donne da 20

Pubblicato:19-08-2022 09:17
Ultimo aggiornamento:19-08-2022 09:17

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(Foto di Andrea Masini / DBM)

ROMA – Un volo da ventisette metri per gli uomini, venti per le donne, per la prima volta agli Europei. E’ il giorno del debutto in una rassegna continentale per i tuffi dalle grandi altezze, specialità da brividi che venerdì a Roma assegnerà le medaglie al femminile e sabato quelle al maschile, al termine di quattro round per entrambi.

La classifica parziale ‘in rosa’ vede Elisa Cosetti al terzo posto dopo due tuffi con 142.30 punti, dietro alle tedesche Anna Bader (157.80) e Iris Schmidbauer (152.70). Ultima posizione per ora, invece, per l’altra azzurra Veronica Papa (63.55). Al maschile terzo posto parziale e condiviso (75.60 punti) tra il romeno Constantin Popovici e i due italiani Andrea Barnaba e Alessandro De Rose, quest’ultimo pioniere della specialità in Italia. Dodicesimo Davide Baraldi. Guidano la classifica l’altro romeno Catalin Petru Preda (82.60) e il francese Gary Hunt (81.20), tra le leggende della disciplina.


De Rose ha aperto la via: era l’unico a tuffarsi nelle location più suggestive al mondo in in un circuito messo in piedi dalla Red Bull, che tocca luoghi come Polignano, El Nido nelle Filippine o Mostar, in Bosnia Erzegovina. Poi sono arrivati i Mondiali, da Kazan a Gwangju passando per il bronzo di Budapest 2017, e oggi si gareggia con la maglia dell’Italia in casa e sono ben cinque gli azzurri a volare giù dalla torre. “Qui l’emozione è forte perché vestiamo i colori della Nazionale”, spiega il calabrese dopo il primo round di tuffi, che a Roma sono ospitati nella vasca costruita appositamente sui campi 1 e 2 del Foro Italico, alle spalle della curva Sud dello stadio Olimpico: un catino quadrato da 17 metri per 6 di profondità che da lassù sembra minuscolo (“Ma è enorme in confronto al ‘bicchiere’ di Budapest…”, dice De Rose). Ad attendere gli atleti, come da prassi, i sub che devono accertarsi delle loro condizioni fisiche dopo l‘ingresso in acqua, rigorosamente con i piedi e non con la testa per evitare troppi rischi da un impatto a 90 km orari.

“Lo sport è diventato molto sicuro negli anni e ci si allena anche per non farsi male. Io ho aperto la strada, è vero, vedere qui Barnaba che quando ho iniziato io era un bambino è fantastico, ma non mi posso prendere tutti i meriti– racconta De Rose- La Federnuoto ha creduto molto in questo progetto delle grandi altezze” in cui uno dei tecnici è la moglie Nicole Belsasso. Alessandro ricorda ancora il suo primo volo, qualche anno fa: “Ero a Furore, fu un’emozione assurda tuffarsi da 28 metri e non semplice, perché l’insenatura faceva sembrare tutto ancora più alto”. Oggi gli Europei, domani forse i Giochi Olimpici. “Spero che ci sia la stessa brevissima distanza tra questo impianto e lo stadio Olimpico qui a Roma per vedere i tuffi dalle grandi altezze a una Olimpiade”.

Ci spera anche Lisa Cosetti, che si gode la terza posizione parziale sognando una medaglia nell’Europeo in casa. “Essere arrivati agli Europei, dopo i Mondiali, significa che stiamo crescendo e magari, piano piano, arriveremo anche ai Giochi Olimpici”. La gara di Roma finora non le ha riservato sorprese, “è un risultato che mi aspettavo, sono felicissima perché mi sono tuffata come so fare e per cui mi sono allenata tanto”. Non si era allenata invece al calore del pubblico. “Io finora ho partecipato al circuito Red Bull e a Polignano c’erano 50mila persone a vederci ma erano lontane, quasi non ti rendi conto della folla. Qui invece le persone sono così vicine”. E pronte a festeggiare: “Io penso a divertirmi più che posso, prenderò quello che verrà”.

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