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Prestito Fca, scontro Renzi-Calenda. Ma Bentivogli (Fim-Cisl): “Polemica da radical chic”

"Che male c'è"? chiede Renzi sul prestito chiesto alle banche per tenere aperte le fabbriche in Italia. Calenda gli risponde piccato e Bentivogli dice: "Un prestito non è un regalo, i lavoratori italiani vanno aiutati"

Pubblicato:18-05-2020 09:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:20
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ROMA – “Bene Fiat Chrysler che chiede un prestito alle banche da 6 miliardi per tenere aperte le fabbriche in Italia. Sbagliato evocare ‘poteri forti’ e ‘interessi dei padroni’. È un prestito che serve a investire in Italia: che male c’è? Mi sarei preoccupato se non lo avesse fatto”. Lo scrive su twitter Matteo Renzi, leader di Italia viva.

CALENDA A RENZI: TE LO SPIEGO IN PAROLE SEMPLICI…

Carlo Calenda, leader di Azione, risponde al tweet di Matteo Renzi su Fca con un elenco di motivazioni per cui disapprova il prestito chiesto alle banche.

“Te lo spiego in parole semplici


1) Fca non ha mai rispettato il piano degli investimenti previsto per l’Italia;

2) avrebbe la liquidità per sostenere il gruppo ma la tiene nella capogruppo per distribuire un maxi dividendo pre fusione PSA:

3) quel maxi dividendo non verrà tassato;

4) nessuna casa automobilistica Ue tranne Nissan/Renault ha sede fuori dal proprio paese

5) il programma Sace ha rilasciato 6 garanzie per 40 milioni. Ci sono migliaia di imprese con sede in Italia che aspettano

6) non serve a finanziare i fornitori ma a pagargli il dovuto;

7) siete talmente appecoronati ai grandi gruppi che non riuscite neanche a fare un negoziato come Dio comanda,

8) Repubblica che fino a ieri sosteneva la linea Landini vs Fiat (sbagliata) da quando è stata comprata da Elkann dipinge FCA come una onlus”.

LANDINI: PRESTITO? SOLO A CONDIZIONI PRECISE

“Vedo che si scopre dopo sei anni questo problema che non riguarda solo Fca, c’è Mediaset, ci sono tante imprese che hanno sede all’estero, il problema è a cosa servono questi soldi, chiediamo che siano finalizzati, che ci siano condizioni precise: che non si siano delocalizzazioni, che siano garantiti i livelli occupazionali”. Cosi’ il leader della Cgil, Maurizio Landini, a ‘L’aria che tira’ su La7, commenta la richiesta di prestito da parte di Fca.

BENTIVOGLI: POLEMICA DA SALOTTO RADICAL CHIC

“Un prestito non è un regalo, i lavoratori italiani vanno aiutati anche se lavorano per società con la sede legale in altri Paesi. Per questo la polemica sulla garanzia Sace al prestito di Intesa a Fca è una polemica da salotto radical chic“. Cosi’ Marco Bentivogli, leader della Fim-Cisl, in una intervista a ‘Repubblica’.

Quanto al fatto che Fca abbia sede in Olanda, Bentivogli aggiunge: “Sono due questioni diverse. Sovrapporle significa solo fare populismo da salotto. Questo autunno sarà un disastro ed è grave che esponenti del governo non conoscano l’elenco delle aziende italiane, peraltro a controllo pubblico, con sede in Olanda. E magari ritengano uno scandalo che un sindacalista difenda un’azienda”.

E spiega: “Dopo due mesi di blocco della produzione quei soldi servono a garantire lo stipendio dei dipendenti e il pagamento dei fornitori di tutta la filiera. Stiamo parlando di 400 mila italiani che lavorano in fabbriche italiane. Fca Italia chiede un prestito per fare da garante alla filiera che non riesce ad accedere alla liquidità promessa alle piccole imprese dal decreto liquidità”.

MARCUCCI (PD): PRESTITO SERVE PER PAGARE STIPENDI, BENE BENTIVOGLI

“Le parole del segretario dei metalmeccanici Cisl Marco Bentivogli oggi su Repubblica dovrebbero aiutare a chiudere una polemica totalmente sganciata dai fatti. Dopo due mesi di blocco della produzione, il prestito chiesto ad una banca privata da Fca serve a garantire lo stipendio dei dipendenti e dei fornitori di tutta la filiera. Stiamo parlando di migliaia di lavoratori italiani. Bene il Governo ad essere ricorso alla garanzia statale prevista dal Dl liquidità. Resta il tema di una fiscalità omogenea a livello europeo che va posto tra le priorità assolute per la nuova Europa”. Lo scrive su facebook Andrea Marcucci, capogruppo Pd al senato.

FURLAN (CISL): SÌ AL PRESTITO MA OCCORRONO IMPEGNI PRECISI

“È assolutamente legittimo che Fca, un grande gruppo industriale che in Italia impiega oggi circa 60 mila lavoratori in tanti stabilimenti, a cui va aggiunto il settore dell’indotto davvero importante per l’economia del Paese, in un momento così difficile per il mercato dell’auto, abbia chiesto la garanzia dello Stato per accedere ad un ingente prestito finanziario”. Lo sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Detto questo, aggiunge, “la Cisl ritiene che per Fca e per qualsiasi impresa che chieda un prestito finanziario con la garanzia dello Stato e quindi dei soldi della comunità, occorra che ci sia in primo luogo l’impegno al mantenimento dei livelli occupazionali negli stabilimenti italiani. È necessaria altresì la verifica puntuale da parte dello Stato che le risorse siano utilizzate esclusivamente per gli investimenti produttivi nel nostro Paese. Come poi hanno giustamente proposto altri osservatori, noi condividiamo che sarebbe altresì doveroso e necessario che in questa fase non vengano distribuiti dividendi agli azionisti della società, un segnale di grande responsabilità da parte dell’azienda”.

Infine, prosegue, “ci chiediamo che ne è stato dell’impegno di Fca di introdurre strumenti di democrazia economica e di partecipazione dei lavoratori, come avevamo colto nelle dichiarazioni della sua dirigenza alcuni mesi fa. Lo Stato si faccia dunque promotore di una legge di sostegno alla parteciapzione dei lavoratori negli organismi di indirizzo e controllo degli investimenti. Quale occasione migliore per Fca e per tutte le grandi imprese private e pubbliche del nostro Paese di utilizzare la leva fondamentale della partecipzione per sostenere la competitività delle aziende, l’innovazione e la qualità della produzione”.

CALENDA: PARLANO RADICAL CHIC PERCHÈ SINDACALISTI DIMENTICANO

“Forse tocca ai radical chic ricordare che almeno quei soldi non devono andare in dividendi, forse tocca ai radical chic ricordare che FCA da fabbrica Italia in poi non ha mai rispettato un piano di investimenti. Forse tocca ai radical chic perché i sindacalisti se lo dimenticano”. Lo scriev su twitter Carlo Calenda, leader di Azione, in replica ad un tweet di Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim-Cisl.

MARATTIN A CALENDA: APPECORONAMENTI? LASCIO PARLARE GLI ESPERTI

“Sempre in parole semplici. 1) gli investimenti FCA in Italia hanno salvato posti di lavoro e riportato in Italia produzioni che prima erano all’estero. Non sono investimenti in linea con le previsioni? Neanche quelli dello Stato lo sono, da decenni. E nel DL Liquidità… 1/n”. Cosi’ Luigi Marattin, vice capogruppo alla Camera di Italia Viva, con una serie di tweet replica a Carlo Calenda sulle polemiche intorno alla richiesta di prestito da parte di Fca. E ancora: “5) cioè Sace è lenta nella concessione delle garanzie a tutte le imprese perché Fca Italy ha fatto domanda? Curioso. Io pensavo perché il DL Liquidità non ha previsto sufficiente semplificazione (cosa che stiamo cercando di fare ora in commissione, mentre altri parlano). 6/n”. “6) la liquidità serve a garantire che il ‘dovuto’ (si voleva forse che fosse il ‘regalato’…?!) arrivi subito ai fornitori italiani, per evitare di innescare in loro crisi di liquidità. Si preferiva che fosse usata per comprare Messi alla Juve?! (Beh…#finoallafine). 7/n”. “7) in quanto a ‘appecoronamenti ai grandi gruppi’, lasciamo volentieri parlare gli esperti in materia. 8/n 8) non saprei. Non è mia abitudine questionare la linea editoriale di un libero giornale. Soprattutto, non lo e contestarla quando non mi garba e lodarla (e usarla) quando mi garba, magari perché attacca un avversario politico. Tanti cari saluti. 9/9”.

CALENDA A MARATTIN: ALZA CHIAPPE, NON SEI PAGATO PER FARE PRETORIANO RENZI

“Hai risposto a fischio. Se Fca ha i mezzi propri per garantire il finanziamento e chiede invece allo Stato, lo Stato chiede di non distribuire dividendi fino al rimborso e di rispettare piano investimenti. Il resto è fuffa per gonzi che non hanno mai gestito un bar”. Lo scrive su twitter Carlo calenda, leader di Azione, in replica al deputato di Italia viva Luigi Marattin. E poi aggiunge: “Ti consiglierei, invece di fare il difensore delle cause perse, di alzare le chiappe e far funzionare il sistema di garanzie di liquidità alle imprese. Perché sei pagato per quello non per fare il pretoriano di Renzi. Passo e chiudo”.

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