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Giornaliste e pandemia, il 23 febbraio diretta di ‘Medicina e Frontiere’

Ciccozzi (Ucbm): "Obiettivo è valorizzare il lavoro delle giornaliste scientifiche"

Pubblicato:18-02-2022 11:43
Ultimo aggiornamento:18-02-2022 11:43

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ROMA – ‘Donne, pandemia e divulgazione scientifica’ è l’evento organizzato e promosso dall’Associazione Culturale ‘Medicina e Frontiere’ in calendario per mercoledì prossimo, 23 febbraio, a partire dalle 16 e che si terrà in diretta streaming sulla pagina Youtube dell’associazione. Dopo l’intervento di apertura del presidente dell’Associazione ‘Medicina e Frontiere’, il professor Michele Guarino, l’incontro proseguirà con la senatrice Paola Binetti, Presidente del Comitato Scientifico dell’Associazione la quale introdurrà Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che incentrerà la discussione su ‘Cosa ci ha insegnato la pandemia’.

La parte centrale del programma vede al centro del dibattito tre giornaliste e divulgatrici scientifiche che durante questi mesi hanno lavorato a servizio dell’informazione corretta e verificata e per i cittadini e che sono: Arianna Di Cori, giornalista de ‘La Repubblica’; Margherita Lopes, Caposervizio di Fortune Italia e Roberta Serdoz, caporedattrice Rai Tgr Lazio. A dialogare e a moderare il talk il professor Vincenzo Ambrogi, Direttore dell’UOC Chirurgia Toracica dell’ospedale Tor Vergata di Roma. A tirare le conclusioni ci sarà il professor Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia dell’università Campus Bio-medico (Ucbm) di Roma. L’evento ha il patrocino di ‘Premio Pavoncella alla Creatività Femminile’ e di ‘Biomedical University Foundation e con la sponsorizzazione non condizionante di Alfasigma Spa.

CICCOZZI (UCBM): “OBIETTIVO È VALORIZZARE IL LAVORO DELLE GIORNALISTE SCIENTIFICHE

“L’obiettivo di questo evento, promosso dall’associazione ‘Medicina e Frontiere’ è far comprendere come sia stata impostata la divulgazione in pandemia e come ha ‘lavorato’ in questo senso il buon giornalismo scientifico. Le donne, come purtroppo spesso accade anche in altri ambiti, vengono messe in secondo piano. Il giornalismo scientifico in questo senso non fa eccezioni mentre con questo appuntamento del 23 febbraio vogliamo sottolineare che non è così. Le giornaliste sono brave tanto quanto se non di più dei colleghi maschi. In tutti questi mesi hanno portato avanti un giornalismo verificato e onesto dove la politica non è quasi mai entrata”, ha detto raggiunto dall’agenzia di stampa Dire il professor Massimo Ciccozzi.


Il problema dell’informazione in pandemia in Italia forse è stato che in Italia ci sono stati in questi mesi ‘troppi galli a cantare’?

“Si assolutamente. Abbiamo visto che l’infettivologo si atteggiava a virologo. Il virologo che voleva fare l’epidemiologo e poi la schiera dei clinici del ‘noi vogliamo che…’. Un po’ di colpa, su un’informazione a volte contrastante, è opera anche dei media che pur dare voce e parola a qualcuno intervistavano chiunque”, ha detto. “Ecco quindi che con questo evento vogliamo sottolineare lo sforzo di chi, insieme a tante altre giornaliste ma anche uomini, si è impegnato per fornire alle persone un servizio diverso, basato sulla scienza e lontano dai sensazionalismi”, ha concluso Ciccozzi.

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