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Camorra, arrestato in un ristorante del litorale romano Giuseppe Savino

L'uomo è ritenuto vicino a clan camorristici operanti nella zona di Napoli Orientale nel quartiere di San Giovanni a Teduccio

Pubblicato:17-08-2021 14:57
Ultimo aggiornamento:17-08-2021 14:57
Autore:

Valdiserri
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ROMA –  Nella serata di ieri, durante servizi di contrasto dei reati in genere nei luoghi di frequentazione turistica, personale dei Falchi della sesta sezione Contrasto al crimine diffuso della Squadra mobile della Questura di Roma, ha rintracciato in un ristorante nel Comune di Santa Severa Giuseppe Savino. L’uomo è ritenuto vicino a clan camorristici operanti nella zona di Napoli Orientale nel quartiere di San Giovanni a Teduccio ed è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda della Procura di Napoli, per i reati di riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita ed altri reati finanziari.

In particolare, come si legge in una nota della questura di Roma, Savino avrebbe riciclato e realizzato complesse operazioni finanziarie per ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa dei proventi derivanti dalla commercializzazione di carburanti tramite alcune società “cartiere” create ad hoc, intestate a prestanomi e tutte utilizzate per delinquere, come accertato nel corso delle indagini condotte dalla Squadra mobile di Napoli e dalla guardia di finanza di Casalnuovo di Napoli.

L’uomo, riconosciuto dai falchi, è stato sottoposto a controllo dei documenti, apparsi immediatamente artefatti e riportanti generalità false e per questo è stato condotto in Ufficio per gli atti di rito. Dopo essere stato compiutamente foto-segnalato e ricondotto alla sua reale identificazione, Savino è arrestato per il reato di possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e condotto al Tribunale di Civitavecchia per il giudizio direttissimo all’esito del quale sarà associato in un istituto di pena in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.


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