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Regionali Campania, Caldoro scrive a Mattarella: “Commissariare De Luca”

Il candidato alla presidenza della Regione Campania per il centrodestra è convinto che "la proroga dello stato di emergenza determini un grave pregiudizio al corretto svolgimento delle prossime elezioni"

Pubblicato:17-08-2020 13:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:46

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NAPOLI – “Poteri commissariali per gestire l’emergenza con maggiore efficacia e per tutelare la salute. Sottrarre a chi lavora per il proprio consenso la gestione di una fase delicate. È un vulnus alla necessaria neutralita’ istituzionale che dev’essere garantita durante le elezioni”. È la sintesi di una lettera che Stefano Caldoro, candidato alla presidenza della Regione Campania per il centrodestra, ha inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’ex governatore chiede che il capo dello Stato “in qualita’ di garante dell’unita’ nazionale e del rispetto della Costituzione” possa adottare “le iniziative ritenute opportune al fine di scongiurare la sicura violazione di diritti e principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale determinata dalla proroga dello stato di emergenza e senza adeguate misure volte ad assicurare il rispetto del principio di neutralita’ in ambito territoriale in occasione delle prossime elezioni regionali”. “La recente proroga al 15 ottobre dello stato di emergenza determina, in assenza di contromisure adeguate – si legge nella missiva inviata a Mattarella -, un grave pregiudizio al corretto svolgimento delle prossime elezioni regionali del 20 e 21 settembre. La proroga, infatti, si estende anche ai penetranti poteri di intervento derogatorio e di spesa attribuiti alle Regioni e, in particolare, ai Presidenti delle stesse”.

Per Caldoro “il mantenimento dei suddetti poteri emergenziali nell’ambito delle Regioni coinvolte nella tornata elettorale e’ indubbiamente suscettibile di limitare e/o condizionare – scrive il candidato al Presidente della Repubblica – il libero esercizio del diritto di elettorato attivo e passivo, espressione della sovranita’ popolare, nonche’ di alterare la par condicio tra i candidati, proprio in ragione dell’ampiezza della portata di tali poteri, nonche’ dell’incidenza della spesa connessa sui bilanci regionali, la cui composizione e’, come e’ noto, destinata per circa l’80 per cento alla tutela della salute, che costituisce la principale giustificazione dell’adozione delle misure eccezionali”. “Basti pensare – scrive ancora – al solo potere di limitare lo svolgimento di riunioni e manifestazioni pubbliche o la partecipazione alle stesse, idoneo ad influire negativamente sulla comunicazione con il corpo elettorale e finanche a restringere la mobilita’ dei candidati, il cui esercizio da parte del presidente di una Regione, coinvolto nella campagna elettorale, costituirebbe di per se’ un vulnus alla necessaria neutralita’ istituzionale che dev’essere garantita durante le elezioni, nonche’ alla parita’ di trattamento tra gli aspiranti alla carica”.


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