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Il figlio piange per i compiti, la mamma tiktoker contro i maestri: “Fate schifo”. Poi si scusa

Nel video che la mamma, una nota tiktoker di Palermo, posta sui social la sua rabbia è incontenibile

Pubblicato:17-03-2023 17:47
Ultimo aggiornamento:20-03-2023 12:18

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ROMA – Una mamma si sfoga sui social per i troppi compiti che il figlio deve fare a casa. Il video è diventato virale in pochissime ore e gira da giorni anche sulle chat di classe. Nel video che la mamma, una nota tiktoker di Palermo, posta sui social la sua rabbia è incontenibile: “Io voglio sapere da questi maestri se è normale che mio figlio si sveglia alle 6:30 del mattino e si ritrova il pomeriggio con tre, quattro compiti da fare, senza fare sport, senza poter fare un cazzo di niente“. E poi sbotta contro gli insegnanti: “Voi cinque, sei ore avete venti alunni e ve la dovete vedere voi. Collaborazione scuola-famiglia? E’ questa è la collaborazione? Questa categoria fa schifo. Non si può fare un cazzo. Dobbiamo stare sempre dietro a questi cazzo di compiti“.

Anche se i toni sono forse sbagliati sono tantissime le mamme che hanno dimostrato solidarietà e hanno condiviso il video di Emma Guiducci.

Lo sfogo però non è piaciuto a qualcuno e, forse, anche alla scuola che frequenta il figlio e la mamma si è sentita in dovere di chiedere scusa: “Uno sfogo va preso come tale. Però è doveroso da parte mia che sono una persona civile e per bene chiedere scusa alla categoria per aver utilizzato la parola ‘schifo’. Alcuni mi hanno dato ragione e hanno sorvolato su questa uscita infelice e altri giustamente si sono risentiti”. Poi la confessione: “In realtà raramente ho avuto problemi con i compiti, lo testimonia il fatto che i miei bambini vadano bene a scuola e i maestri non si siano mai lamentati. Ma in quel momento ho avuto una crisi e l’ho condivisa”.


I maestri “dei miei figli sono sempre stati gentili e disponibili- ribadisce la mamma- Quindi quello che voi avete visto è un semplice sfogo la parte di una donna, magari stanca che vede il figlio in quel momento che non ce la fa”.

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