PALERMO – Colpo a Cosa nostra catanese. Dalle prime ore di questa mattina oltre cento finanzieri del Comando provinciale di Catania stanno eseguendo, tra Sicilia e Lombardia, un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa nei confronti di 24 persone.
L’inchiesta è della Direzione distrettuale antimafia etnea. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico organizzato di droga, trasferimento fraudolento di valori e detenzione di armi. Gli indagati sono complessivamente 37: colpiti i clan mafiosi Cintorino e Brunetto, articolazioni territoriali rispettivamente delle potenti famiglie mafiose catanesi dei Cappello e dei Santapaola-Ercolano. L’inchiesta riguarda i territori di Calatabiano, Giarre, Fiumefreddo, Castiglione di Sicilia e Mascali, nel Catanese, oltre che le cittadine messinesi di Giardini Naxos e Taormina. Le 24 misure sono state eseguite anche dalle fiamme gialle dei comandi provinciali di Messina e Monza-Brianza.
Le 24 persone arrestate sono finite tutte in carcere con le accuse di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di droga, trasferimento fraudolento di valori e detenzione di armi. La guardia di finanza ha poi sequestrato tre attività commerciali nei comuni di Calatabiano e Giardini Naxos. Ricostruiti, inoltre, gli organigrammi e gli interessi criminali dei due clan nella fascia ionico-etnea, grazie alle indagini patrimoniali e alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Secondo la Dda di Catania al vertice del clan Cappello-Cintorino ci sarebbero stati Cristian Collurà, Gaetano Di Bella, Giuseppe Raneri e Mariano Spinella. Per i Santapaola-Brunetto, invece, i capi sarebbero stati Giuseppe Andò, Carmelo Caminiti, Orazio Di Grazia, Giuseppe Lisi e Francesco Maugeri. I nove avrebbero gestito le attività dei rispettivi clan nei territori di competenza, e in particolare le estorsioni e il traffico di droga, partecipando anche a periodici incontri tra le due fazioni volti alla spartizione degli affari e alla risoluzione di controversie nelle zone di comune interesse come Giardini Naxos e Taormina.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it