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VIDEO | A Roma il progetto rieducativo per bambini tra terra e acqua

Attivita' svolta negli impianti sportivi comitato paralimpico

Pubblicato:16-10-2019 10:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:50

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ROMA – Un progetto ludico-motorio rivolto ai bambini affetti da disordini neuropsicomotori, svolto in collaborazione con l’accademia Aquananda e che si tiene a Roma all’interno degli impianti sportivi del Comitato italiano Paralimpico. A parlarne con l’agenzia Dire è stata Francesca Romana Ripani, chirurgo ortopedico.

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“All’interno della mia attività, sono un chirurgo ortopedico- ha spiegato- si inserisce questo progetto rieducativo-funzionale rivolto ai bambini affetti da gravi disordini neuropsicomotori. In pratica si tratta di un’attività ludico-motoria pensata per loro e che si svolge all’interno degli impianti sportivi del Comitato italiano paralimpico che si trovano all’Eur in viale delle Tre Fontane. L’attività è distribuita in due moduli, uno in acqua ed uno a terra in palestra. L’idea è quella di utilizzare la riserva funzionale, meglio ancora le capacità residue di questi ragazzi. Attraverso queste sessioni rieducative sosteniamo i pazienti mettendoli in condizione di superare quelle che sono le loro diverse difficoltà per patologie che vanno dalle paralisi cerebrali infantili alle sindromi rare. 14 in totale i bambini fino ad un massimo di 20 divisi in due gruppi in modo da essere seguiti da vicino. La sessione a terra dura un’ora mentre quella in acqua due ore. Come studio medico Ripani ci occupiamo della parte a terra, mentre Aquananda, con cui collaboriamo, gestisce il secondo modulo. Si tratta di un metodo innovativo che coinvolge i genitori di questi bambini”.

“Gli allenamenti sono volutamente costruiti in gruppo. Lo scopo è avvalerci di un meccanismo di simulazione tipico del bambino che può guardare al compagno che magari ha conquistato la tappa evolutiva successiva. E poi- ha concluso- va coinvolto attivamente il genitore al fine di acquisire determinate capacità che poi può riutilizzare con il proprio bambino a casa mantenendo una certa costanza nell’eseguire questi esercizi”.

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