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Maggiorotti (Amami): “Medico che teme denuncia non è migliore ma peggiore”

Domani l'audizione in Commissione ministeriale per lo studio e l'approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica

Pubblicato:05-07-2023 15:23
Ultimo aggiornamento:05-07-2023 15:23

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ROMA – “Si tratta dell’ennesima tappa di quel percorso che abbiamo intrapreso nel 2002 con Amami. Il nostro obiettivo fondamentale è stato sempre quello di deflazionare il contenzioso infondato per restituire serenità al rapporto tra medico e paziente. Contenzioso che vede oltre 30mila medici alla sbarra e, di questi, oltre i due 2/3 ingiustamente accusato, soprattutto in ambito penale“. Lo spiega all’agenzia Dire il presidente dell’Associazione per i Medici Accusati di Malpractice Ingiustamente (Amami), Maurizio Maggiorotti, che domani pomeriggio alle 17.45 sarà audito a Roma presso il ministero della Giustizia dalla Commissione ministeriale per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica.

LE RIPERCUSSIONI E LE FATTISPECIE DI REATO

“Un fatto, questo- prosegue- che ha ripercussioni importanti sui tempi e sui costi della giustizia e sui tempi e sui costi in ambito sanitario per il ricorso inevitabile alla medicina difensiva da parte dei sanitari”. “Nella propria storia- aggiunge poi Maggiorotti- Amami ha rappresentato fino a 80mila medici, anche grazie all’adesione di quasi tutte le società medico scientifiche“.
Sono due, in particolare, le fattispecie di reato che vengono ascritte ai medici coinvolti, “che- informa- vengono attinti per lesioni colpose e omicidi colposi. Voglio però sottolineare che, in ambito penale, oltre il 90% dei casi finisce in una assoluzione o in una archiviazione per l’insussistenza del fatto. Ma assolti a che prezzo?”.

I DANNI IN CAPO AI MEDICI

Il presidente dell’Associazione per i Medici Accusati di Malpractice Ingiustamente ribadisce che tutto questo non fa che creare numerosi danni. “Soprattutto- precisa- arreca un danno indelebile in capo ai medici. Un medico che ha paura di essere denunciato non è un medico migliore, è certamente un medico peggiore. Stiamo assistendo a una fuga dalle specialità a più alto rischio di denuncia, per cui alcune specialità, soprattutto chirurgiche come l’ortopedia, cominciano a soffrire di una importante carenza di vocazione da parte dei medici appena laureati. Questo perchè, chiaramente, il rischio di finire in tribunale è assai concreto”.


I COSTI ELEVATI DELLA POLIZZA DI ASSICURAZIONE

Ma non è tutto. A questo si associa infatti un fenomeno ancora più importante per i medici, ovvero i costi della polizza di assicurazione. “Costi– rende noto Maggiorotti- che sono ormai arrivati a superare i 12mila euro all’anno per un chirurgo. E questo non è più gestibile”.
“In tutti i casi- afferma- in vista dell’audizione di domani sono fiducioso, perchè nel 2002, quando abbiamo iniziato a muovere i primi passi, eravamo guardati con una certa ilarità dai giuristi, che ritenevano improponibile una norma che riguardasse esclusivamente i sanitari e non, ad esempio, i giornalisti, i falegnami o gli elettrauti”.
“La nostra perseveranza e il tempo ci hanno dato ragione e- dichiara- hanno visto la luce prima la legge Balduzzi e poi la legge Gelli, due leggi emanate proprio per una precisa categoria di persone, ovvero tutti i medici e tutti coloro che si muovono in ambito sanitario”.

NORME IN FAVORE DELLA COLLETTIVITA’

“Oggi questi passi giuridici sono fondamentali- ricorda il presidente di Amami- e costituiscono delle pietre miliari. Da qui dobbiamo partire: con alcune importanti modifiche normative che domani andremo a suggerire e portare in Commissione. Voglio ribadire che le norme che andremo a proporre non sono norme a favore dei sanitari ma, in realtà, andranno a favorire tutta la collettività, in primo luogo dei cittadini“.
Maurizio Maggiorotti lancia, infine, un messaggio alle istituzioni e ai cittadini. “Nei confronti di questi ultimi- conclude- dobbiamo recuperare la fiducia persa nel rapporto tra medico e paziente, mentre le istituzioni sono chiamate a risolvere la problematica attuale e siamo certi che il disegno che abbiamo tracciato, ove accolto, possa risolvere definitivamente l’insostenibile situazione attuale”.

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