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Ddl imposta soggiorno in Vda, tra 0,5 e 5 euro a notte

Sarà obbligatoria per tutti i comuni

Pubblicato:16-07-2023 11:29
Ultimo aggiornamento:16-07-2023 11:29
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AOSTA – Sarà obbligatoria per tutti i comuni valdostani. Il suo importo potrà variare tra i 50 centesimi e i cinque euro per notte di soggiorno. Il gettito, incassato dai comuni, dovrà essere destinato al finanziamento di interventi di promozione turistica, valorizzazione del territorio, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali. Con i 28 voti a favore della maggioranza e della Lega e le quattro astensioni del Progetto civico progressista, di Forza Italia e del consigliere Claudio Restano del gruppo misto, il Consiglio Valle ha approvato il disegno di legge che disciplina l’imposta di soggiorno in Valle d’Aosta. Il provvedimento, illustrato in aula dal consigliere dei Federalisti progressisti-Partito democratico, si compone di undici articoli che rivedono l’imposta di soggiorno reintrodotta in Valle a partire dal 2012 con l’articolo 32 della legge finanziaria regionale 2012-2014. Sul testo sono stati approvati tre emendamenti delle commissioni – di cui uno stabilisce gli effetti della legge a partire dall’1 maggio 2024 – e uno del gruppo Pcp che estende l’esenzione dal pagamento dell’imposta alle scolaresche di ogni ordine e grado.

Durante il dibattito in aula, il vicacapogruppo della Lega, Stefano Aggravi, osserva che “questo disegno di legge sembra avere due obiettivi di fondo diversi da quelli prospettati, riprendendo una vecchia idea: centralizzare sulla Regione il gettito dell’imposta di soggiorno e le politiche di promozione turistica”. Critica la consigliera del Pcp, Chiara Minelli: “Non è stata sufficientemente chiarita la modalità operativa e non ci conforta sapere che i Comuni hanno dato parere positivo sul testo, perché spesso accade che il rilievo delle difficoltà avviene al momento dell’applicazione delle leggi”, dice.
E aggiunge: “Le modalità burocratiche e le tempistiche di registrazione e trasmissione dei dati da parte di molti piccoli proprietari che non hanno dimestichezza con le moderne tecnologie, potrebbero portare alla rinuncia di affittare”. Per Pierluigi Marquis, capogruppo di Forza Italia, si tratta di “una norma che va nel senso della centralizzazione, che impone la sua applicazione ai Comuni, in un contesto dove ci sono realtà molto diverse, anche molto piccole. Si poteva fare qualche riflessione sul lasciare la facoltà di introdurre l’imposta di soggiorno da parte di un Comune”. Il consigliere Claudio Restano (gruppo misto) spiega che “sarebbe stato meglio creare un fondo perequativo che avrebbe inciso significativamente sulle attività di tutti i territori per la promozione turistica e la valorizzazione del territorio”.

Chiude il dibattito, l’assessore regionale al Turismo, Giulio Grosjacques: “La centralizzazione del gettito della Regione non è tra le finalità della norma: l’imposta di soggiorno serve a valorizzare il territorio e la sua manutenzione. In caso di riforma del settore turismo, in accordo con il Consiglio permanente degli enti locali, si potrà ragionare in maniera diversa, ma ad oggi così non è. Il centralismo è difficile da vedere in questa norma che fa chiarezza: in accordo con il Cpel è stato deciso di applicarla in modo uniforme su tutto il territorio ad esclusivo beneficio degli enti locali”.


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