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Energia, I-Com: “Consumatori più consapevoli sulla tutela dei prezzi”

"C'è ancora da fare in vista della scadenza di luglio 2020"

Pubblicato:16-07-2019 12:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:31

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ROMA – Il 60% degli italiani che si occupa di bollette conosce il tipo di contratto sottoscritto e la differenza tra mercato libero e regime tute­lato. E’ uno dei numeri più significativi emersi dai lavori condotti dal Tavolo permanente sul superamento delle tutele di prezzo nei mercati dell’energia elettrica e del gas naturale i cui risultati sono stati presentati oggi al Senato. Il tavolo è stato condotto dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e Public Affairs Advisors in collaborazione con EMG Acqua Group. Il progetto ha visto la partecipazione di 8 aziende del settore (A2A, Acea, Edison, Hera, Enel, Eni gas e luce, Iberdrola Clienti Italia, VIVIgas) e 11 associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Udicon, Unione Nazionale Consumatori) che da maggio dell’anno scorso si sono confrontate in seminari e tavole rotonde con l’obiettivo di arrivare preparati alla fine del mercato tutelato in programma il primo luglio del 2020. Il 22% di coloro che sono passati al mercato libero nel settore dell’energia elettrica è fortemente soddisfatto, mentre nel gas naturale il livello massimo di soddisfazione è di poco inferiore e raggiunge il 21%. Tra chi è rimasto nel regime di tutela queste percentuali non superano rispettivamente il 18 e il 15%. Aumenta leggermente anche il numero dei clienti insoddisfatti, segnale di una forte eterogeneità nell’affidabilità dei tantissimi fornitori (oltre 550 sul mercato elettrico), per i quali il governo non ha ancora varato l’Elenco previsto dalla legge sulla concorrenza. Per prepararsi al meglio, nell’interesse di imprese e consumatori il governo è chiamato a fare la sua parte adottando le misure previste in vista della scadenza di luglio 2020.

DA EMPOLI (I-COM): SU MAGGIOR TUTELA ELETTRICA OK DEADLINE 07/2020

Un incontro per fare “una riflessione ad un anno dalla scadenza”, primo luglio 2020, del definitivo superamento delle tutele di prezzo su luce e gas. Un appuntamento “per arrivare preparati, confrontandoci con istituzioni e associazioni”. Lo dice Stefano Da Empoli, presidente I-Com, al Tavolo permanente sul superamento delle tutele di prezzo nei mercati dell’energia elettrica e del gas naturale, oggi al Senato.

“Crediamo si debba confermare la deadline del primo luglio 2020- spiega Da Empoli- altrimenti rischiamo che l’intero processo perda di crediblità. Un anno può essere tanto o anche poco, giusto capire i passi da fare per arrivare pronti”. In Italia non c’è un grado medio di consapevolezza dell’utente sul passaggio ormai alle porte, perchè differisce molto il tipo di utente. “Molto più alta la consapevolezza tra coloro che si occupano di bollette in famiglia- conclude Da Empoli- e tra coloro che sono passati ad un mercato libero abbandonando il regime di tutela”.


ARRIGONI (LEGA): FINE MAGGIOR TUTELA, SERVE DECRETO MISE

“Bisogna sensibilizzare il Mise” affinché emani “un decreto ministeriale che deve accompagnare tanti clienti, circa 19 milioni di utenti, prevalentemente domestici, ad uscire dal mercato tutelato dei prezzi di luce e gas per entrare nel mercato libero”. Lo spiega il Questore del Senato, Paolo Arrigoni, Lega, intervenendo al Tavolo permanente sul superamento delle tutele di prezzo nei mercati dell’energia elettrica e del gas naturale, oggi al Senato. “Serve assolutamente un elenco dei venditori- prosegue Arrigoni- oggi se ne registrano 638 nel nostro Paese, 78 nati solamente nel 2018. Dobbiamo mettere regole stringenti e requisiti tecnico-finanziari per evitare azioni opportunistiche. Qualcosa di importante è stato già fatto con la nascita del portale delle offerte, nato a fine 2018, che consente agli utenti di fare comparazioni tra diversi fornitori. Poi è appena nato il portale del consumatore per vedere i consumi nell’arco di una giornata. Ma c’è ancora molto da fare“, conclude Arrigoni.

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