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Ecco il Rhinoceros Le Restau & RoofBar, la nuova terrazza romana sui tetti del Foro Boario

Abbiamo visitato il nuovo rooftop di Rhinoceros Le Restau & RoofBar. Ecco la recensione: dal panorama ai drink e alla cucina

Pubblicato:16-06-2023 18:20
Ultimo aggiornamento:16-06-2023 18:20

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Bulgari alza l’asticella con l’inaugurazione del suo nuovo hotel romano. Fendi risponde rilanciando, grazie al gruppo Manfredi, la terrazza Rhinoceros, impreziosita dal nuovo rooftop firmato Manfredi Fine Hotels Collection, destinato a diventare un punto di riferimento delle notti romane grazie al Rhinoceros Le Restau & RoofBar.

Il mondo dell’hospitality capitolino, dunque, continua a crescere di livello, posizionandosi sempre di più sul segmento del lusso. La terrazza del palazzo Rhinoceros al Velabro, che ospita il nuovo bar e il nuovo ristorante, è pienamente operativa. L’abbiamo potuta visitare di recente insieme al Rhinoceros Le Restau & RoofBar, il nuovo spazio gastronomico e votato alla mixology di qualità. La cucina vede la supervisione dell’executive chef Giuseppe Di Iorio del ristorante ARoma (una stella Michelin) in accordo con lo chef resident Alessandro Marata mentre il bar è contraddistinto dalla creatività dietro al bancone di Christian Comparone.

L’impatto con la terrazza, all’ultimo piano di un edificio del 1600 restaurato nel 2018 dall’architetto Jean Nouvel e divenuto in poco tempo “il palazzo dell’arte di Alda Fendi”, lascia senza fiato. Nel moltiplicarsi dei rooftop romani, quasi tutti con panorami strepitosi, basti pensare al Mausoleo d’Augusto che si vede appena sotto il parapetto dell’hotel Bulgari o ai tetti di via Veneto che si ammirano dal nuovo hotel InterContinental Rome Ambasciatori Palace, la visuale che si può ammirare dal Rhinoceros Le Restau & RoofBar è assolutamente inedita. Tre i lati di affaccio: da una parte ecco il Foro Boario, con il tempietto romano di Portuno e quello circolare di Ercole vincitore che si illuminano al tramonto. Dall’altra sembra possibile toccare con un dito via di San Teodoro, il Palatino e la chiesa di Santa Anastasia. Infine su un terzo affaccio, posto ad un livello superiore, ecco le linee medievali del complesso di San Giorgio in Velabro con accanto l’arco di Giano, illuminato di giallo e rosso appena calano le tenebre, e il Campidoglio e l’altare della Patria sullo sfondo.


I COCKTAIL

Al centro di queste meraviglie si erge, protagonista dello spazio, il nuovo lounge bar della terrazza, con un lungo bancone laccato di rosso, dietro al quale si cimenta uno dei bar manager più innovativi in circolazione Christian Comparone. Nella carta dei drink spiccano, in omaggio al nome del luogo, cocktail ispirati dai sapori e dai profumi dei luoghi del mondo dove vivono ancora in libertà le diverse specie di rinoceronti. “Questi cocktail– ci ha spiegato- nascono proprio dall’ispirazione di terre lontane. Accanto a basi solide come il rum, il mezcal o ancora la tequila ecco la scelta di abbinare ingredienti come il latte di cocco, la barbabietola e il pepe del ‘Rinoceronte di giava’ o la curcuma e il frutto della passione per il ‘Rinoceronte di Sumatra’. Il risultato sono drink setosi e corposi, incredibilmente saporiti al palato. Il mio segreto? La genuinità e lo studio degli ingredienti” che, in alcuni casi, riescono a ricreare il sapore di frutta o verdura miscelando prodotti insospettabili. Ecco, allora, il sapore di caffè creato con la pasta di tamarindo e la carruba o quello del pomodoro che nel bloody mary della casa viene sostituito dal fico d’India. Molto interessante anche un percorso di cocktail ed amuse bouche che rovescia il concetto del drink che serve per accompagnare il cibo. Qui sono gli assaggi culinari a legare i drink tra loro in un dialogo rovesciato fatto di sapori esotici, frutta tropicale e verdure. La carta dei signature si compone di 8 drink.

LA CUCINA

E si arriva alla cena. L’impostazione dello chef Alessandro Marata punta dritto su una cucina italiana light e creativa, con piatti destrutturati e scomposti a partire dal ‘risotto come se fosse… una puttanesca’, ricoperto da polveri e salse di olive e pomodoro. C’è molto pesce, dall’antipasto (abbiamo assaggiato un millefoglie di rombo con cucunci, erbe e salsa mugnaia) al secondo, con il baccalà pil pil, carciofi e menta o la triglia pane e pizzaiola, che trae spunto dalla ricetta di un tempo, ma scompone la preparazione, presentandosi come una triglia abbottonata con mollica profumata, una salsetta di ristretto di pizzaiola e una bombettina di pane. “Realizziamo una cucina solida e ricca- ha spiegato Di Iorio- con grandi piatti della tradizione eseguiti con tipologie di cotture differenti al servizio di una proposta di memoria raffinata ed elegante, per un’esperienza gastronomica capace di emozionare innanzitutto i nostri concittadini, risvegliando sensazioni del passato. Ho scelto Alessandro Marata come resident, perché è in grado di abbracciare questa visione e trasferirla pienamente nell’esecuzione dei piatti in carta. Abbiamo fatto un percorso insieme per due anni, poi ha lavorato con Francesco Apreda e, successivamente, ha intrapreso altre avventure”.

Mentre mangiamo al bar si balla con un dj set iniziato alle prime luci del tramonto. La clientela è trasversale. Glam, internazionale, ma si punta molto anche agli ospiti romani. Quelli che tornano e quelli che possono raccontare l’esperienza alle loro cerchie di amici. Tanti anche i clienti made in Usa che salgono dalle stanze del palazzo Rhinoceros, molti dei quali, attualmente, in arrivo da una produzione cinematografica a stelle e strisce. La musica trasmette la positività che piano piano sta tornando a Roma. Ne è convinta anche Giorgia Ceglia Manfredi, ieri sulla terrazza in rappresentanza della proprietà. “Si- ha detto- a Roma si avverte finalmente un clima positivo. E c’è sempre un ritorno importante quando tante strutture decidono di aprire in una città che fino a qualche anno fa era ferma. Noi vogliamo contribuire a questa crescita con il nuovo Rhinoceros Le Restau & RoofBar, oltre che con Palazzo Manfredi Small Luxury Hotel con il suo Aroma RoofTop Restaurant, di proprietà del nostro gruppo. Luoghi dove vogliamo trasmettere ai nostri clienti un ambiente tipicamente italiano ma anche familiare”.

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