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Meno neve e meno stranieri, ma lo sci in Valle d’Aosta chiude con un fatturato di 86 milioni

La stagione invernale è stata positiva. Bertschy: "Ora avanti con i servizi online"

Pubblicato:16-05-2022 16:42
Ultimo aggiornamento:16-05-2022 16:48
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breuil cervino sci valle d'aosta
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AOSTA – Il fatturato totale sfiora gli 86 milioni di euro e ricalca quello dell’ultima stagione invernale pre-Covid, a cavallo tra il 2018 e il 2019, quando le mascherine, il green pass e il distanziamento personale erano pura fantascienza. Dopo un inverno andato a vuoto, in Valle d’Aosta il mondo dello sci e degli impianti a fune è tornato a brillare. La poca neve, le restrizioni Covid e l’ombra di una guerra ai confini dell’Europa non hanno bloccato l’onda della ripartenza, che ha abbracciato trasversalmente tutti i comprensori sciistici valdostani, dal Monterosa Ski a Courmayeur, da Breuil-Cervinia a Pila e La Thuile, passando per le stazioni più piccole.

Questo risultato ci rende doppiamente soddisfatti – commenta con la ‘Dire’ Ferruccio Fournier, presidente dell’Avif, l’Associazione valdostana degli impianti a fune – in primis perché c’è il risultato economico e poi conferma l’efficacia delle procedure che avevamo messo in piedi per far sì che l’utilizzo degli impianti avvenisse nel rispetto delle regole previste dai protocolli, senza creare grandi code o situazioni di disagio ma garantendo tutte le misure di sicurezza”.

I NUMERI DELLA STAGIONE SCIISTICA

Oltre agli ottimi incassi – a partire da Breuil-Cervinia che chiude con un più 6% di fatturato sull’inverno 2018-2019 – la stagione sciistica appena archiviata è stata segnata da una generale riduzione delle presenze nei diversi comprensori valdostani: i primi ingressi sono stati 2,7 milioni in tutto, vale a dire il 12% in meno rispetto ai 3,1 milioni dell’ultima stagione senza restrizioni. A pesare è stata la riduzione della clientela straniera. “II dato che viene a mancare sui primi ingressi è in particolare riferito a quel turismo e ha pesato in maniera differenziata da località a località“, spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy.


Bertschy prosegue: “Noi stiamo analizzando adesso i dati sui giornalieri, sui plurigiornalieri e sui settimanali venduti – il turista straniero è infatti quello che solitamente fa più giorni di sci e sta maggior tempo in Valle d’Aosta– e alla fine di questa analisi avremo una valutazione corretta, che potrà anche essere utile nella fase di investimento per la promozione della prossima stagione, perché è bene sapere chi non è potuto venire in Valle d’Aosta”.

TRA NEVE NATURALE E ARTIFICIALE

A calcare la mano è stata anche la mancanza della neve. Dopo una prima spolverata agli inizi di dicembre e qualche sporadica nevicata in quota nei mesi successivi, la dama bianca è tornata in Valle solo nella seconda metà di marzo. Grazie agli investimenti fatti negli anni dalle diverse società degli impianti a fune sull’innevamento artificiale, si è comunque potuto sciare in condizioni ottimali per tutta la stagione.”Abbiamo lavorato negli ultimi venti anni affinché tutte le piste siano innevate al 100% – dice Fournier – ecco perché le condizioni climatiche oggi ci preoccupano molto meno: la tecnologia ci aiuta e in condizioni difficili possiamo comunque garantire sia l’inizio della stagione sia un innevamento buono durante tutto l’inverno”.

PROGETTI PER IL FUTURO

E se al tempo non si comanda, il futuro degli impianti a fune valdostani passa anche dagli investimenti in programma per le stagioni a venire. Gli occhi sono puntati sulla realizzazione della telecabina Pila-Couis, il cui iter autorizzativo è in fase di completamento, e sulla costruzione della telecabina Les Suches-Chaz Duraz, a La Thuile. Importanti risorse riguarderanno la sostituzione dello skilift Gran Sommetta con una seggiovia, a Breuil-Cervinia, il potenziamento della vendita dei biglietti online, che nell’ultima stagione è cresciuta in quasi tutte le stazioni, e la formazione del personale a tempo indeterminato e stagionale.

“Nell’evoluzione dell’online – afferma l’assesore Bertschy – dobbiamo preparare anche le nostre società ad una organizzazione diversa dei sistemi di cassa e della vendita in biglietteria cercando di cominciare a traguardare alla formazione di nuove competenze per l’accoglienza del turista”. E conclude: “L’attenzione che stiamo dando al programma di investimenti è importante proprio perché in un’ottica futura la Valle d’Aosta ha la possibilità di svolgere per gli appassionati dello sci e non solo una partita molto importante: abbiamo comprensori che si piazzano a un’altitudine elevata e che possono godere degli investimenti fatti dalle società degli impianti a fune sugli innevamenti che quest’anno hanno dimostrato tutta la loro validità e potenzialità”.

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