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Napoli, preside liceo Pansini: “Bellissima atmosfera”

Spazi limitati ma bilancio positivo per il primo giorno tra i banchi

Pubblicato:15-09-2021 14:31
Ultimo aggiornamento:15-09-2021 14:31

pansini napoli
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NAPOLI – Oggi c’è una bellissima atmosfera, una particolare energia. La cosa che mi ha fatto molto felice è stata vedere i docenti, che sono in uno stato di eccitazione positiva. Credo che neanche loro si immaginassero quanto potessero essere felici di rivedere tutti i ragazzi” afferma Daniela Paparella, dirigente scolastico del liceo ‘Pansini’ di Napoli, lasciandosi andare ad un sorriso emozionato in un’intervista alla Dire. Certo, aggiunge la preside, “molto presto avremo a che fare con l’aumento dei contagi. Chiaramente mi auguro che i miei ragazzi vadano in quarantena il meno possibile”. L’obiettivo, per quest’anno è ricorrere alla Dad solo in casi estremi.

I primi a varcare la soglia dell’istituto in mattinata sono i ragazzi di quarto ginnasio e di terzo liceo, quindi primo e ultimo anno. “Sono passata a salutare gli studenti- racconta Paparella- I ragazzi di quarto ginnasio si stanno conoscendo ed erano molto felici, mentre i ragazzi di terzo liceo erano sereni e mi hanno ringraziato: sanno quanto lavoro c’è da parte dei dirigenti, dei professori e dello staff per consentire il ritorno in presenza”. Un bilancio tutto sommato positivo quello del primo giorno di scuola al liceo ‘Pansini’ che, con le iscrizioni di quest’anno torna ai livelli pre Covid-19. Nonostante le difficoltà di questi ultimi due anni, la preside è soddisfatta per questo nuovo inizio: “siamo riusciti a tornare ai vecchi numeri, alle vecchie presenze e a confermare l’organico docenti”.

Persistono però, alcune vecchie e forse intramontabili problematiche: quelle relative agli spazi. ‘Neo’ del Pansini da decenni sono infatti proprio gli spazi limitati che, causa Covid, negli ultimi due anni si sono rivelati ancora più angusti. Lo ricorda anche Paparella che in passato ha studiato proprio tra le mura della scuola che ora dirige. “Siamo in una regione complessa e difficile. Soprattutto in sede centrale, che è una sede vomerese, gli spazi sono davvero limitati, a prescindere dall’emergenza“.


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