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Montanelli, presidio a Milano: “Stupro e pedofilia non sono un ‘errore'”

Domani a palazzo Marino alle 18.30 in risposta al sindaco Sala con Non Una Di Meno-Milano

Pubblicato:15-06-2020 09:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:29

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ROMA – È al grido di “Stupro e pedofilia non sono un ‘errore‘” che le attiviste di Non Una Di Meno-Milano domani, martedì 16 giugno, si ritroveranno davanti a Palazzo Marino in piazza della Scala alle ore 18.30 per un presidio in risposta al sindaco del capoluogo lombardo Beppe Sala, intervenuto ieri su Facebook con un nuovo video per ribadire la sua contrarierà alla rimozione della statua del giornalista Indro Montanelli dai giardini di Porta Venezia. La scultura due giorni fa era stata ricoperta di vernice rossa e alla base era stato scritto con uno spray nero ‘Razzista, stupratore‘, in riferimento al passato del giornalista che in Africa, durante il periodo fascista coloniale, aveva comprato e ‘sposato’ Destà, una bambina di 14 anni. Il gesto è stato rivendicato da un gruppo di studenti.

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“Vogliamo rispondere innanzitutto al sindaco Sala in quanto rappresentate di un gruppo di potere che finora si è auto-assolto in continuazione, alimentando una cultura della violenza strutturale e negando qualsiasi discussione su colonialismo e razzismo- scrivono su Facebook le transfemministe che lo scorso anno, in occasione dell’8 marzo, avevano ricoperto di vernice rosa il monumento- Le istituzioni pubbliche scelgono un’ennesima volta di ignorare le atrocità del passato e del presente”.

 Sette i punti messi in evidenza da Nudm-Milano sul dibattito che da giorni infiamma fautori e detrattori della rimozione/risignificazione della statua: “1. Stupro e pedolifia non sono errori, ma crimini contro la persona e contro l’umanità; 2. Lo stupro è uno strumento di sopraffazione, di potere, un elemento caratterizzante della conquista coloniale e della cultura patriarcale; 3. Definire stupro e pedofilia come ‘macchie’ potenzialmente presenti nella vita di tutti significa banalizzare e normalizzare la violenza; 4. Se la bambina di 12 anni fosse bianca, il suo stupro sarebbe stato definito ‘un errore’?”. Continuano le attiviste: “5. Quando Sala deve dire cosa ha fatto concretamente sul tema del razzismo parla di ‘gesti e manifestazioni simboliche’. Questo è uno dei tanti problemi. Nemmeno il piano simbolico è però molto forte, se si rifiuta di mettere in discussione la tradizione della celebrazione di figure razziste e fasciste. 6. E’ mancato persino il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome ‘macchie’ ed ‘errori’ sono le parole che coprono ‘stupro’ e ‘pedofilia’, nonchè ‘razzismo’ e ‘schiavitù’. Chiamiamo le cose con il proprio nome; 7. Lo sdoganamento di stupro e pedofilia come ‘errori’ è doppiamente grave se viene da una figura pubblica istituzionale e un precedente pericoloso. Chiediamo al sindaco: quindi adesso a Milano vale tutto? Ci dobbiamo preoccupare per noi e le nostre figlie? La vita di Destà vale- conclude Nudm-Milano- La nostra vita vale”. Il presidio “rispetterà le precauzioni di salute collettiva, mantenendo le distanze interpersonali e l’uso dei dispositivi di protezione individuali”.


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