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Coronavirus, nuovo focolaio a ospedale Budrio: 48 casi. Ausl: “È in via di spegnimento”

Nel reparto di Medicina e di Lungodegenza dell'ospedale di Budrio, in provincia di Bologna, è scoppiato un nuovo focolaio di Covid. I tamponi a tappeto hanno trovato positive 48 persone

Pubblicato:15-05-2020 06:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:19

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BOLOGNA – Sono in tutto 48 le persone risultate positive al coronavirus dopo i tamponi eseguiti a tappeto nei giorni scorsi all’ospedale di Budrio, nel bolognese, dove è scoppiato un nuovo focolaio di covid-19 nel reparto di Medicina e di Lungodegenza. Si tratta di 28 pazienti, 16 operatori sanitari (due medici, nove infermieri, quattro oss, un addetto alle pulizie) e quattro visitatori.

I controlli, ricorda l’Ausl di Bologna, sono scattati in seguito alla positività riscontrata in un paziente ricoverato per patologie non correlate al coronavirus, che nel corso della degenza ha tuttavia sviluppato i sintomi, confermati anche dal quadro clinico radiologico. La direzione dell’ospedale, assicura l’azienda, “ha immediatamente attivato le misure organizzative appropriate per isolare il focolaio”.

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Gli operatori sono stati allontanati dal lavoro, mentre i pazienti positivi sono stati trasferiti nei reparti covid dell’ospedale di Bentivoglio e Villa Erbosa. Inoltre, i settori dell’ospedale coinvolti “sono tutti isolati”, mentre tutti gli altri reparti di degenza, il day hospital e gli ambulatori “non hanno mai espresso casi di positività”. Il reparto di medicina è stato sanificato e sono in corso le procedure di sanificazione anche per quello di lungodegenza.

I ricoveri in Medicina sono al momento sospesi, in attesa della ripetizione del tampone da parte degli operatori sanitari. In reparto sono tuttora ricoverati 16 pazienti (sei in Medicina e 10 in Lungodegenza), “tutti negativi al tampone”. Inoltre, continua l’Ausl di Bologna, “è stata attivata la rete dei ‘medici sentinella’“, ovvero i medici di medicina generale che “costituiscono un sistema di sorveglianza attiva per intercettare quanto più precocemente possibile casi di infezione covid-19 nel territorio del Comune di Budrio”. 

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Per tutto il periodo di emergenza, ci tiene poi a dire l’Ausl, la struttura “non ha mai avuto carenze di dispositivi di protezione individuale”. Da oggi, tra l’altro, l’ospedale di Budrio “si avvale anche del contributo della dottoressa Anya Borojevic della World health organization, esperta di igiene dei percorsi ospedalieri con particolare riferimento all’epidemia covid”. Con il suo contributo, spiega l’azienda, “si stanno rivalutando tutti i percorsi all’interno dell’ospedale per confermarne la massima sicurezza, con particolare riguardo all’accesso e alla logistica dell’ambulatorio vaccinale pediatrico, separato dalle aree di degenza e al riparo quindi da contaminazioni da Covid-19”.

L’Ausl, anche in risposta al sindaco di Budrio, Maurizio Mazzanti, conferma dunque “la sicurezza dell’ambulatorio vaccinale pediatrico. Sono comunque in essere delle procedure che consentono alle famiglie di spostare l’appuntamento in altri ambulatori in Comuni limitrofi”. L’azienda sanitaria ci tiene poi a sottolineare che, “proprio in questa Fase 2 di uscita dall’emergenza e di ripresa delle attività sanitarie, deve essere posta la massima attenzione da parte di tutte le persone che per necessità di salute, relazione sociale e di lavoro frequentano tutti i giorni gli ospedali. Una caduta di tensione, anche se minima, nei confronti delle misure di protezione dal contagio, che si sono mostrate così efficaci per uscire dall’emergenza, può condurre infatti all’insorgenza di nuovi focolai come quello oggi in via di spegnimento all’ospedale di Budrio”.

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