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Il ministero vuole Alfa Romeo made in Italy? L’azienda si adegua: “Da oggi cambiamo nome”

Dopo lo slancio di Urso, che non gradisce nomi italiani per le auto prodotte all'estero, il ceo Imparato risponde sarcastico

Pubblicato:15-04-2024 18:44
Ultimo aggiornamento:15-04-2024 18:44

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TORINO – Alfa Romeo Milano, la nuova compatta sportiva, cambia nome in… Junior. Lo annuncia lo stesso marchio, parte del gruppo Stellantis, in polemica con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Cos’è successo? “Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Alfa Romeo Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”, si legge in una nota aziendale. Il riferimento è dunque tutto su Urso, il quale sulla Milano, prodotta in Polonia, aveva ammonito sull’uso considerato improprio, se non del tutto ‘proibito’, di nomi italiani.
L’azienda diffonde la novità “nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”, si legge in una nota densa di sarcasmo nei confronti del ministero, ad esempio nel passaggio in cui si ringrazia lo stesso “Governo” per “la pubblicità gratuita indotta da questo dibattito”. Alfa Romeo premette che il nome Milano, tra i favoriti del pubblico, “era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910. Non è la prima volta che Alfa Romeo chiede il parere del pubblico per scegliere il nome di una vettura. Successe già nel 1966 con la Spider 1600: in quel caso il nome scelto dal pubblico era stato Duetto”.

“CAMBIAMO ANCHE SE NON SIAMO OBBLIGATI A FARLO”

Comunque sia, Jean-Philippe Imparato, ceo di Alfa Romeo, puntualizza: “Siamo perfettamente consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del marchio. È una grande responsabilità, ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. La scelta del nuovo nome Alfa Romeo Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall’inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico. Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del Marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti”. Val al punto il ceo: “Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica. L’attenzione riservata in questi giorni alla nostra nuova compatta sportiva è qualcosa di unico, con un numero di accessi al configuratore online senza precedenti, che ha provocato il crash del sito web per alcune ore”.



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