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Disturbi alimentari per 5 milioni in Italia, la metà è under 18. Ma il governo ha tagliato i fondi

Le richieste d'aiuto continuano a moltiplicarsi e il ministero della Salute definisce questo problema, che riguarda soprattutto i giovanissimi, un'epidemia. Il fondo di 25 milioni non è stato rinnovato, ora tocca alle Regioni trovare i soldi per gestire questa emergenza

Pubblicato:15-01-2024 18:25
Ultimo aggiornamento:16-01-2024 11:47

anoressia
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ROMA – La sofferenza psicologica dei giovani ha molte facce, ma la più diffusa è quella dei disturbi del comportamento alimentare (Dca). “Anoressia, bulimia, disturbo dell’alimentazione incontrollata, ortoressia, vigoressia, disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo, sono malattie molto pericolose e una mancata cura comporta un aumentato rischio di morte. Il Dca, tra i disturbi psichici, è quello con il più elevato impatto sul corpo. Fortunatamente, però, si può guarire anche totalmente a condizione che ci sia una equipe preparata e specializzata su queste tematiche. Una cura fatta bene permette in due anni di risolvere il problema”. Parla alla Dire Leonardo Mendolicchio, responsabile della U.O. Riabilitazione dei Disturbi Alimentari e della Nutrizione di Auxologico, nonché autore di ‘Fragili. I nostri figli, generazione tradita’ (edito da Solferino).

I disturbi del comportamento alimentare (Dca) rappresentano un malessere che in Italia interessa più di 5 milioni di persone e la metà sono under 18, che senza cure possono solo peggiorare. In particolare, il 40% di incremento di queste patologie durante il Covid (2020-2023) ha riguardato soprattutto minori dai 10 ai 13 anni. Il ministero della Sanità l’ha definita un’epidemia che sta continuando a crescere al punto che i singoli centri specializzati in Italia hanno avuto un incremento di richieste di aiuto tra il 100 e il 200%.

Adesso la situazione si complica perché il fondo ad hoc di 25 milioni di euro ripartiti tra le regioni, con la legge di Bilancio per il 2022, non è stato inserito nella Manovra 2024. “L’intervento di Draghi era un fondo straordinario che aveva i giorni contati, la fine era prevista”, spiega Mendolicchio. “Tendenzialmente questi soldi sono stati utilizzati per implementare le attività dei centri già presenti in Italia e doveva riattivare i motori delle Regioni che hanno la competenza di capire cosa fare e dove investire i soldi nella Sanità. Ora l’obiettivo è capire se le Regioni hanno recepito l’importanza di questo settore e se riusciranno a rendere autonomi i percorsi per garantire le cure dei Disturbi del comportamento alimentare”.


Lo specialista si aspetta che anche “il governo capisca che “un’emergenza c’è e faccia il passaggio dalle azioni straordinarie a quelle ordinarie per garantire la cura della fragilità in adolescenti e post adolescenti. Il tema è politico- sostiene Mendolicchio- bisogna capire chi ci metterà la testa, i soldi sono secondari. Chi si occupa in Italia del malessere psichico degli adolescenti? Chi si impegna a capire nelle regioni cosa serve? Oggi sappiamo che le risorse sono finite e bisogna fare scelte coraggiose– afferma lo psichiatra- capire quali sono le priorità e spostare i finanziamenti e i fondi verso i problemi più importanti. Se non curiamo il disagio degli adolescenti, rischiamo di creare generazione di adulti fragili che non potranno assolvere ai loro doveri. Ci stiamo giocando il futuro del paese- ripete- non è una questione di soldi, ma di prospettiva”.

Dal 2020 al 2024 l’Auxologico ha fatto delle scelte coraggiose: “Ha disinvestito sulla riabilitazione ortopedica, cardiologica e polmonare e ha investito sui Dca. All’Auxologico Piancavallo nel 2020 avevamo 20 posti letto per i Dca- racconta il medico- ora ne abbiamo 80 perché c’è una domanda di cura. Ci si aspetta che le Regioni facciano la stessa operazione, dirottando i fondi su questo tema, mentre il governo deve continuare a metterci attenzione con scelte politiche sanitarie lungimiranti e coerenti al fabbisogni di cura”.
Davanti abbiamo due macro-fenomeni: “Quello dei pazienti cronici, i pazienti di lungo corso che sono peggiorati durante il Covid, e i nuovi casi che sono esorditi durante il Covid. Un fenomeno che ha una doppia anima- avverte lo psichiatra- ma l’onda lunga del malessere emersa durante la pandemia durerà altri 5-6 anni sugli italiani, in particolare sugli adolescenti. Il contesto culturale favorisce le crisi psicologiche e una mancata cura comporta un aumentato rischio di morte, oppure una convivenza a vita con i Dca che significa essere costantemente malati, non lavorare e non costruirsi una famiglia: non avere una vita vera”, conclude.

TAGLIO FONDI DISTURBI ALIMENTARI, IL PD SI MOBILITA

Il Partito Democratico si unisce pienamente alla mobilitazione che sta nascendo in difesa del Fondo Nazionale per i Disturbi Alimentari, e lo fa attraverso un’azione energica del proprio Dipartimento su Salute e Sanità, guidato da Marina Sereni, affiancata, con la delega a Giovani e Salute, dalla deputata Rachele Scarpa e da Marco Furfaro, responsabile welfare della segreteria Pd.
“Come Partito Democratico- riferisce una nota- avevamo già presentato alla Camera lo scorso novembre una mozione che impegnava il governo a fare di più in tema di contrasto ai disturbi alimentari. Proprio durante la discussione e il voto sulla nostra mozione abbiamo dovuto assistere all’ipocrisia della destra, che ha rigettato gli unici due punti che implicavano un reale impegno economico: il potenziamento e la piena attuazione dei progetti legati al fondo nazionale e l’inserimento delle prestazioni per i disturbi del comportamento alimentare in una categoria dedicata dei Livelli Essenziali di Assistenza. Lo scellerato azzeramento del fondo previsto dalla finanziaria si è quindi posto in linea con quanto la destra aveva già deciso ancora a novembre”.
“Il PD ora vuole spingere la mobilitazione dal basso, coinvolgendo i territori e gli enti locali: abbiamo predisposto una mozione che presenteremo in tutti i consigli comunali e regionali in cui si esprime la richiesta al governo per il ripristino immediato del Fondo nazionale per il contrasto ai disturbi del comportamento alimentare e perché finalmente i LEA includano in modo specifico questi disturbi. ll Pd- conclude la nota- è poi al fianco delle associazioni e del movimento Lilla che stanno promuovendo la mobilitazione”.

QUARTINI (M5S): “GOVERNO TAGLIA FUTURO A QUATTRO MILIONI DI PERSONE”

“La decisione del governo di azzerare il fondo per i disturbi del comportamento alimentare è molto grave. Siamo al fianco delle associazioni che venerdì scenderanno in piazza in diverse città italiane per una serie di manifestazioni collegate dal titolo ‘Ci state tagliando il futuro’. È esattamente questa la conseguenza della scelta dell’esecutivo di non confermare le risorse per il fondo nell’ultima Legge di Bilancio. I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione colpiscono oltre quattro milioni di italiani e causano 4mila morti ogni anno. Si tratta di fenomeni in costante aumento, che in seguito alla pandemia sono addirittura triplicati, ma di fronte a questa crescita esponenziale i luoghi nei quali potersi curare stanno invece diminuendo. Il taglio del governo Meloni non fa che aggravare una situazione già critica e se non verranno presi provvedimenti verrà messo a rischio il futuro delle persone che combattono ogni giorno con questi disturbi. Per questo motivo, ci batteremo senza sosta per costringere l’esecutivo a invertire la rotta e presenteremo emendamenti in questo senso sia al decreto Milleproroghe che alla proposta di Legge sulla prevenzione e la cura dell’obesità. Non permetteremo al governo di tagliare il futuro a quattro milioni di persone”.
Lo scrive in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali alla Camera Andrea Quartini, coordinatore del Comitato Politico Salute e Inclusione Sociale del M5S.

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