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“Cessate il fuoco e negoziati Mosca-Kiev”, manifestazione nazionale a Roma il 5 novembre

Decine di organizzazioni aderiscono all'iniziativa lanciata da Europe for peace

Pubblicato:14-10-2022 19:59
Ultimo aggiornamento:14-10-2022 19:59

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Foto: Europe for peace

ROMA – Si svolgerà sabato 5 novembre alle 12 a Roma la manifestazione nazionale per la pace promossa dalla coalizione Europe For Peace insieme a decine di organismi della società civile laici e religiosi, locali e internazionali.

In attesa della diffusione dei dettagli relativi al luogo di partenza e al percorso, gli organizzatori riferiscono in una nota diffusa da Rete italiana pace e disarmo: “Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza. L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera”.


“L’UE E L’ONU MEDINO I NEGOZIATI”

Si legge ancora: “La minaccia nucleare incombe sul mondo. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia“. Pertanto la guerra in Ucraina “va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli Stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: ‘Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili'”.

La guerra “la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli. L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione” conclude la nota.

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