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Auguri, Vega: dieci anni fa il debutto del lanciatore italiano

Il lanciatore nato a Colleferro, in casa di Avio, guarda al futuro con Vega C e Vega E

Pubblicato:14-02-2022 13:07
Ultimo aggiornamento:14-02-2022 16:48

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ROMA – La sua sagoma slanciata è diventata familiare per tutti gli appassionati di Spazio e non solo: il lanciatore Vega continua, inarrestabile, la sua marcia verso l’orbita bassa dieci anni dopo il debutto. Era il 13 febbraio 2012, l’Italia era avvolta dal gelo dopo nevicate abbondanti, quando dalla base europea di Kourou, in Guyana francese, partiva per la prima volta il gioiellino del Made in Italy nato a Colleferro, alle porte di Roma, nello stabilimento di Avio. Vega nasce così, grazie all’impegno dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) per realizzare un lanciatore tricolore dedicato ai piccoli satelliti, quelli di peso compreso tra 300 chili e una tonnellata e mezzo. Integrato nei programmi dell’Agenzia spaziale europea (Esa), conta ad oggi venti lanci. Il suo nome è quello di una stella, ma è anche l’acronimo di Vettore Europeo di Generazione Avanzata. Le caratteristiche che lo hanno reso noto e apprezzato sono legate alla sua flessibilità e al basso costo dei lanci che consente. Dopo il battesimo di quel febbraio 2012, quando ha portato a destinazione il satellite italiano Lares, Vega è stato il mezzo di trasporto prediletto sia per carichi istituzionali che commerciali. In una prima fase Vega si è dedicato al trasporto nell’orbita bassa di satelliti che potessero dimostrarne la competitività, conquistando poi il settore privato già a partire dal 2014. Tra i suoi primi successi ricordiamo soprattutto la messa in orbita del mini-shuttle europeo, l’Intermediate Experimental Vehicle – Ixv, precursore di Space Rider, vale a dire il primo modulo riutilizzabile del nostro continente nato in seno all’Agenzia spaziale europea (Esa) con una guida tutta italianaInoltre, fu Vega a portare nello Spazio la prima sentinella della Terra del programma Copernicus, Sentinel 2A. Nel 2015 è toccato a Lisa Pathfinder, il cacciatore di onde gravitazionali. Tra i lanci più importanti, ricordiamo anche quello del satellite Prisma, con un potente occhio iperspettrale in grado di vedere ciò che le altre camere non colgono. 

LE CARATTERISTICHE DI VEGA

Il lanciatore italiano Vega è un razzo a quattro stadi alto trenta metri, con un diametro di tre. Dello sviluppo tecnico si cura Elv, società al 70% di Avio e al 30% dell’Agenzia spaziale italiana. 

Il primo dei quattro stadi è P80, un potente propulsore a propellente solido monoblocco lungo 11 metri e in grado di fornire una spinta, nel vuoto, pari a 2,7 km/s. 


Il secondo stadio è Zefiro 23, acronimo di ZEro FIrst stage ROcket motor: il motore di Vega, progettato in coppia con lo stadio successivo, lo Zefiro 9.

Infine, il quarto stadio: Avum, che ospita il motore responsabile dell’inserimento finale in orbita del carico. È l’unico a propellente liquido.

Il lanciatore Vega è apprezzato soprattutto per la sua capacità di portare in orbita un carico composto da più satelliti, rilasciati su orbite diverse. È del settembre 2020 il volo record, in cui Vega ‘consegnò’, ciascuno alla sua orbita, ben 53 satelliti. 

I FALLIMENTI

In dieci anni di prospera attività sono stati soltanto due i lanci falliti, il numero 15 e il numero 17. Il primo risale al 2019, quando un cedimento strutturale del motore dovuto a un difetto dell’isolamento termico provocò la débâcle. Il carico, un satellite militare, andò perduto. Il secondo fallimento è del 2020, in novembre, quando un’anomalia non specificata comportò la deviazione della traiettoria del lanciatore. 

IL FUTURO 

Vega pensa a evolversi. Il programma è stato già ampliato con il progetto di Vega-C, una versione più moderna del piccolo lanciatore in grado di portare un carico maggiore e assicurare prestazioni più importanti. Il suo primo volo è atteso per quest’anno, a maggio 2022. Avio ha reso noto di aver firmato “un contratto con l’Agenzia Spaziale Italiana per il lancio dei satelliti Platino 1 e Platino 2 tra il 2022 e il 2024. Platino è una piattaforma satellitare avanzata leggera interamente sviluppata e prodotta in Italia, che sarà in grado di servire i futuri clienti in una vasta gamma di missioni. Inoltre, sono stati firmati con l’Esa e l’Agenzia Spaziale Francese (Cnes), i contratti di lancio di Microcarb e NESS, che voleranno in rideshare su Vega C. Infine, sono stati firmati con l’Agenzia Spaziale Europea i contratti per i satelliti Flex e Altius per il lancio entro il 2025. Flex fornirà servizi di mappatura della fluorescenza della vegetazione per monitorare i cicli del carbonio e le attività agricole anche per sicurezza alimentare, mentre Altius monitorerà lo stato dello strato di ozono dell’atmosfera terrestre. E il futuro di Vega è sempre più ‘verde’: in cantiere c’è infatti Vega E, un lanciatore a propulsione sostenibile. Il suo debutto è atteso per il 2026.  

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