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Ora agriturismi veneti possono consegnare pasti a domicilio e avere fino a 45 posti letto

Nuove regole, Regione Veneto amplia le possibilità per gli agriturismi

Pubblicato:13-09-2022 20:10
Ultimo aggiornamento:13-09-2022 20:10

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VENEZIA – Da oggi gli agriturismi del Veneto possono ampliare la loro offerta. Il Consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità la norma che modifica le regole per gli agriturismi, arrivata in aula dopo un lungo iter che ha visto la mediazione tra le richieste del mondo agricolo e quelle degli albergatori, preoccupati del rischio di avere una nuova concorrenza.

45 POSTI LETTO E FINO A 30 TENDE PER AGRICAMPEGGIO


In concreto, le modifiche più sostanziali riguardano il numero di posti letto, che salgono a 45, la possibilità di creare agricampeggi fino a 30 tende e di mischiare le due modalità di accoglienza fino ad un massimo di 60 posti letto in totale. Gli agriturismi potranno poi esercitare attività di enoturismo e di oleoturismo, cucinare per le Fiere e preparare pasti da asporto, ma non fare catering.

NIENTE CATERING, ED È POLEMICA IN CONSIGLIO REGIONALE

Quest’ultima discrimine, introdotta da un emendamento di giunta presentato oggi, ha animato la discussione in Consiglio regionale, in quanto le opposizioni hanno accusato la maggioranza di creare una inutile complicazione introducendo una limitazione peraltro difficile da controllare. “Io voglio sapere quante sono le persone che devono servire per considerare consegna a domicilio e quante per considerarla catering, perché la legge non definisce la differenza tra consegna a domicilio e catering. Non c’è un numero di persone. Se io il battesimo lo faccio con i cugini, i parenti e affini di primo grado e siamo in cinque è catering o è consegna a domicilio?” provoca la democratica Vanessa Camani. E comunque, “quanti agriturismi in Veneto hanno l’opportunità di fare davvero grandi banchetti di catering, quando poi devono riuscire a rispettare le loro percentuali dentro casa propria?” chiede Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) facendo riferimento ai vincoli posti dalla norma.


ALMENO 50% DI PRODOTTI PROPRI E UN ALTRO 15% DI PRODOTTI ARTIGIANALI VENETI

Secondo le regole introdotte, infatti, gli agriturismi che servono pasti devono utilizzare almeno il 50% i prodotti propri a cui si aggiunge un altro 15% di prodotti che devono essere prodotti artigianalmente in Veneto o di autoproduzione.

OPPOSIZIONE CRITICA IL METODO, QUALCUNO IN MAGGIORANZA ANCHE IL MERITO


Le critiche dell’opposizione non si sono fermate ai contenuti, il capogruppo dem Giacomo Possamai ha infatti chiuso la dichiarazione di voto evidenziando che il metodo utilizzato dalla maggioranza non ha funzionato, con anni di lavori e consultazioni per arrivare a modificare il provvedimento in aula con emendamenti di giunta arrivati all’ultimo. Il tutto mentre, peraltro, in mattinata si è rischiato un incidente diplomatico interno alla maggioranza, con Stefano Valdegamberi (Misto) che ha attaccato l’idea stessa di concedere alle imprese agricole di svolgere altre attività che fanno passare agricoltura e allevamento in secondo piano, ricevendo peraltro il plauso di Joe Formaggio (Fratelli d’Italia). “Ci sembra grave che dopo una discussione durata quattro anni si sia arrivati di fatto al momento decisivo in condizioni di sbando, tra conflitti interni alla maggioranza e tentativi raffazzonati di ricomporre il quadro. Abbiamo assistito ad interventi durissimi da parte di esponenti di Lega e Fdi, evidentemente inaspriti dal clima elettorale: lo spettacolo offerto, a partire dagli emendamenti presentati e poi ritirati, ha dato il senso di una maggioranza senza guida e in balia degli eventi. Il mondo del turismo e delle attività primaria hanno bisogno di semplificazione e prospettiva”, afferma Possamai, che approva però il provvedimento nel merito.

CANER: INTERESSE CRESCENTE PER QUESTA FORMA DI VACANZA ESPERIENZIALE

“Il nostro obiettivo rimane quello di dare maggior trasparenza al sistema del turismo rurale senza perdere di vista né la dinamicità del settore né il crescente interesse per questa forma di vacanza esperienziale anche in tempi di crisi perché sinonimo di tranquillità, di sollievo contro lo stress e di contatto con la natura”, conclude l’assessore regionale al Turismo Federico Caner.

LA SODDISFAZIONE DI COLDIRETTI E CIA VENETO: OGGI SI VOLTA PAGINA


“L’agriturismo veneto da oggi volta pagina grazie ad una norma che accoglie la dinamicità di un settore che ha saputo rispondere alle esigenze dei consumatori anche nel periodo di emergenza sanitaria”, festeggia Coldiretti Veneto, che parla di “un atto importante segno di una politica al passo con i tempi che premia il lavoro di migliaia di operatori agrituristici che ogni giorno mettono a punto strategie innovative per migliorare l’offerta turistica regionale”. E anche Cia Veneto plaude l’approvazione del provvedimento. “Adesso che il settore stava vivendo una fase di ripresa, ci ritroviamo in una stagione condizionata dall’aumento dei costi, dalla guerra e dalla siccità: ci auguriamo che l’applicazione di questa nuova legge dia slancio e possibilità di superare questo momento di difficoltà agli agriturismi veneti, sempre più ricercati dai turisti (e non solo) per la loro qualità”, commenta il presidente Gianmichele Passarini.

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