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Elena Chiorino (FdI): “Lo Stato torni nelle imprese, a partire da Stellantis”

L'assessore al lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino è candidata per Fratelli d'Italia, partito di cui si fregia di far parte dalla fondazione, all'uninominale di Torino centro

Pubblicato:13-09-2022 09:58
Ultimo aggiornamento:13-09-2022 09:58

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MILANO – Dalla Regione al Parlamento, credendo a un’Italia che salvaguardi i suoi asset imprenditoriali, il know how dei lavoratori e permetta alle donne di non dover scegliere tra famiglia e lavoro. L’assessore al lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino è candidata per Fratelli d’Italia, partito di cui si fregia di far parte dalla fondazione, all’uninominale di Torino centro. Una sfida secca e senza salvagente per entrare alla Camera, in cui dovrà vedersela in primis col candidato di Più Europa per il centrosinistra, Riccardo Magi.

In Regione Piemonte Chiorino ha affrontato la crisi industriale di Embraco, una vicenda senza lieto fine in cui quasi 400 operai che hanno perso il posto di lavoro. Senza fare riferimento a quel caso in particolare, per Chiorino lo Stato nell’economia non è un tabù: “Certo non credo al soviet nell’impresa- spiega Chiorino alla ‘Dire’- ma se si tratta di salvare un’azienda che potenzialmente può ripartire, se si tratta di mettere in sicurezza il nostro made in Italy”, allora “certo che vedo bene che lo Stato intervenga nei salvataggi di quelle imprese che possono essere rilanciate. Vediamo sull’Ilva come siamo messi, perché non è intervenuto il nostro Governo”.

Poi Chiorino cita Stellantis, “perché oggi come oggi con un Governo che non è intervenuto siamo in mano ai francesi”. La Francia è presente nell’azionariato di Stellantis, l’Italia no: “Avrebbe dovuto esserci dentro anche il Governo italiano”. Un intervento statale va fatto “se l’impresa può essere salvata e rilanciata prima che venga comprata dai cinesi, che poi ci prendono il know how e si portano il brand a casa loro e a noi resta il deserto economico e sociale con tutta la crisi che ne consegue”.


Chiorino è una donna di 45 anni: la stessa età di Giorgia Meloni, sono nate “a due settimane di distanza”. E sulle donne sfida la sinistra: “A me non appassiona per nulla il concetto assessore o assessora: non credo che da lì passino le pari opportunità. Per me, da donna e mamma di tre figli che ha un impegno politico importante, le pari opportunità sono avere la possibilità di non essere costretta a scegliere se essere mamma o lavoratrice, ma poter essere messa nelle condizioni di fare entrambe le cose. Questo passa anche da adeguati servizi alla famiglia”.

Per questo da assessora lavora a estendere i turni degli asili nido. Ma serve più personale: “Negli asili nido comunali, e in generale, parliamo di educatrici”. Sarà una doppia possibilità di lavoro per le donne, spiega Chiorino: “La donna mamma per lavorare può portare il suo bambino all’asilo nido, e per guardare quel bambino l’asilo nido assumerà un’educatrice in più”.

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