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Coronavirus, l’amore di chi non convive ai tempi del lockdown

Il web: ordinazione farmaci, incontri segreti in terrazzo, jogging e…

Pubblicato:13-03-2020 09:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:08

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ROMA – Come state gestendo le relazioni amorose se non vivete sotto lo stesso tetto? “ I miei genitori lavorano al Policlinico, quindi per sicurezza ho rinunciato a vedere la mia ragazza”. “La scelta è duplice: o si passano insieme le tre settimane (il che giustamente ha pro e contro), oppure si finge di essere lontani come se fossimo partiti per un viaggio… da profano- scrive qualcuno- credo che la prima soluzione possa essere utile. Se nessuno dei due esce per lavoro, lo stare insieme può ridurre sia le uscite che le spese, e i rifornimenti”.

Il tema dell’imposta vicinanza all’interno dei domicili, infatti, non è cosa per tutti. Le relazioni amorose ai tempi del Covid-19, assumono tutta una forma finora sconosciuta, e mentre c’è chi si sopporta a stento ed è costretto a vicinanza forzata, c’è anche chi vorrebbe stare insieme ma non vive sotto lo stesso tetto. In un’Italia che ‘resta a casa’ la realtà virtuale è quasi tutto ciò che rimane delle relazioni sociali extra-domiciliari, ed è proprio da chat e gruppi social che emergono le strategie che giovani e adulti stanno sperimentando per ricongiungersi con ‘le proprie metà’ (clandestinamente, ndr) non abitando sotto lo stesso tetto. Nei gruppi Whatsapp il leitmotiv è uno: “E se mi fermano cosa dico? Cosa scrivo nell’autocertificazione?”. Alcuni, di professione dottori, rispondono con un monito: “Non dovreste uscire e basta”, “è un comportamento che va disincentivato”. Ci sono, però, anche neo-medici che hanno trovato una strategia: “La mia ragazza ormai vive con noi, il problema così non si pone”. Nonostante questo, però, dalla mattina di giovedì 12 il telefono continua a vibrare a pieno ritmo: “Si può ancora fare attività fisica?” e dopo pochi minuti, di nuovo, “Mi dite se si può fare ancora attività fisica!?”.

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A Roma, difatti, c’è chi sceglie il jogging per riunirsi al proprio partner. “Siamo andati a correre insieme- scrive qualcuno su Whatsapp- Distanzianti, però”, aggiunge. Un’amica rassicura: “Hanno appena detto al Tg che si può fare sport all’aperto. Basta rispettare la distanza”. Altri ancora, invece, rispettano del tutto le direttive e scrivono: “Io sto in isolamento coniugale”, mentre c’è anche chi – fortunato nell’emergenza – da relazioni a distanza a causa dei blocchi aerei si ritrova in “convivenze ‘forzate’ non programmate, che benedico. Da quando gli hanno bloccato i voli per il rientro- commenta qualcuna- stiamo cercando di trovare una normalità in questa situazione un po’ ‘surreale’, di vivere normalmente nell’irrealtà totale”.

Tra i tanti escamotage c’è anche chi torna al domicilio di residenza “con autocertificazione compilata, lasciando però il materiale da smart working dal proprio partner, così ho la possibilità di tornarci con motivazioni lavorative”, scrive. E le soluzioni man mano che le risposte arrivano, si fanno più creative: c’è chi giura che “ordinerà dei farmaci alla farmacia sotto casa del proprio compagno, così- spiega- da avere una possibilità di andarci senza contravvenire ai Dpcm”. E un’altra rincara la dose: “Una mia amica da cui sono ospite in quarantena perché i miei vivono fuori- commenta una ragazza- ha un terrazzo condominiale e il ragazzo lo vede lì, di nascosto da tutti”.

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Infine, in aiuto dei più timorosi arriva anche Porn Hub, che regala l’accesso gratuito alla versione premium con un messaggio: “Forza Italia, We love you”. E sul punto c’è chi scherza e riflette: “Bisogna stare a casa, usare Porn Hub premium e studiare come abbattere questo capitalismo malato. Intanto le emissioni di CO2 diminuiscono. Specialmente al Nord. Stiamo espropriando gli alberghi e centralizzando la governance. Ci voleva il coronavirus per realizzare il comunismo. Pensiamo a questo”.

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