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Premio Carla Russo 2023, otto su nove riconoscimenti a giovani scienziate

In convegno a Pimonte ampio spazio all'Osservatorio sulle Neuroscienze della Regione Campania

Pubblicato:12-12-2023 21:10
Ultimo aggiornamento:12-12-2023 21:10
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NAPOLI – Otto su nove attribuzioni dell’ultima edizione del premio Carla Russo sono andate a delle giovani scienziate. E la maggioranza femminile si registra anche nelle candidature. Questi alcuni degli elementi caratterizzanti la quinta edizione dell’iniziativa che si è svolta ieri al Resort Sant’Angelo di Pimonte (Napoli). A ricevere i riconoscimenti i lavori di ricerca e tesi di giovani ricercatori sui tumori cerebrali valutati dal comitato scientifico dell’associazione Carla Russo. I due primi premi come miglior ricercatore Under 40, da tremila euro ciascuno, sono stati consegnati a Antonella Mangraviti, neurochirurga dell’ospedale Sant’Andrea e candidata PhD alla Università Sapienza di Roma, e a Marta Padovan, oncologa dell’Istituto oncologico veneto di Padova.

Dove si premia il merito vincono le donne“. Così Luigi Mansi, segretario scientifico e anima del Premio e membro del Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile, nell’aprire i lavori della quinta edizione. “Nell’esperienza del Premio Carla Russo – ancora Mansi – la presenza femminile è aumentata esponenzialmente in questi 5 anni e ad oggi le donne sono in netta maggioranza. Un trend in crescita in tutto il sistema sanitario nazionale, dall’università al lavoro. Le donne, nell’ambito sanitario, hanno oggi più passione, più determinazione, più curiosità. Il punto determinante è uscire dagli schemi della salvaguardia come concetto esclusivamente protettivo, si deve dare forza al merito, che è un fattore indipendente da qualsiasi altro parametro, e il premio Carla Russo lo ha fatto. Questa strada andrebbe intrapresa e attuata anche nei percorsi professionali”.

Le nuove prospettive di ricerca e di cure sui tumori cerebrali sono state esposte da Marc Sanson, membro del comitato scientifico del Premio e professore di Neurologia alla Sorbonne di Parigi. “Oggi – le parole di Sanson – abbiamo due strade che ci fanno ben sperare, la targhettizzazione e l’immunoterapia. La prima consente di analizzare e individuare i geni all’origine dei tumori cerebrali. E’ un processo lungo ma essenziale perché se vogliamo arrestare le mutazioni dobbiamo prima comprenderle. Al contempo abbiamo l’immunoterapia, che sta dando grandi risultati in oncologia ma di certo meno soddisfacenti nei gliomi e glioblastomi. I farmaci non riescono ad agire a causa del microambiente cerebrale. Questi microambienti sono oggi oggetto di ricerca, l’obiettivo è quello di far funzionare le immunoterapie anche per i tumori cerebrali. Abbiamo ragione di credere che esiste un modo per rendere efficaci queste terapie”.


IL CONVEGNO

A precedere la consegna dei premi il convegno ‘Contro i tumori cerebrali la speranza cresce. Stato dell’arte della ricerca e dell’innovazione nel campo dei gliomi’ che ha dato ampio spazio alla presentazione dell’Osservatorio sulle Neuroscienze della Regione Campania, insediatosi lo scorso 26 ottobre.

“L’Osservatorio sulle Neuroscienze – ha detto Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio Regionale della Campania – darà un contributo concreto per migliorare il rapporto e il raccordo tra le tante professionalità, di altissimo livello, che abbiamo in Campania. Queste professionalità, se messe in rete nel modo giusto, possono dare un’ulteriore risposta positiva alla domanda di salute della nostra regione. Da questa esperienza nasceranno nuovi progetti che racconteremo, il prossimo anno, nella sesta edizione del premio Carla Russo”.

Gli obiettivi dell’Osservatorio sono stati illustrati dal suo presidente Giuseppe Catapano, direttore Uoc neurochirurgia dell’Ospedale del Mare. “Prima di tutto abbiamo creato un gruppo di lavoro sui tumori cerebrali per uniformare i trattamenti dei pazienti, così da creare una rete che possa seguirli in tutto il loro percorso e che non si fermi alla sola chirurgia, includendo, quindi, anche le terapie di supporto. Spesso i pazienti si sentono smarriti e disorientati e bisogna dare loro punti di riferimento, per questo ritengo doveroso nei loro confronti costituire un centro specializzato in grado di seguirli in tutto il loro percorso clinico”.

Per la costituzione dell’Osservatorio fondamentale l’impulso arrivato dal premio Carla Russo, come ricordato da Tommaso Pellegrino, capogruppo in consiglio regionale di Italia Viva e chirurgo oncologo presso la Breast Unit del Policlinico Universitario Federico II. “Ci tengo a ringraziare – ha sottolineato – la famiglia Palummo e il professor Mansi per il lavoro straordinario di questi anni. L’Osservatorio sulle Neuroscienze nasce proprio da qui, è un impegno che abbiamo assunto qualche anno fa e che oggi abbiamo portato a compimento. Ho partecipato alla prima riunione dove c’è stato un confronto vero nel quale abbiamo analizzato i dati e ci siamo dati una prospettiva, quella di migliorare la rete delle neuroscienze in Campania. Da qui nasceranno risultati concreti”.

Le conclusioni dell’evento sono state affidate ai promotori del Premio, Antonio e Carmela Palummo, figli di Carla Russo: “E’ stata una giornata molto emozionante; un’emozione mista alla profonda nostalgia per l’assenza di mamma, che oggi avrebbe compiuto 68 anni. In queste cinque edizioni sono tanti gli obiettivi raggiunti, abbiamo premiato 39 giovani ricercatori e dato il la alla costituzione dell’Osservatorio sulle Neuroscienze. Un primo passo importantissimo che ci deve ricordare la lunga strada ancora da percorrere”. Medici e ricercatori, hanno sostenuto i fratelli Palummo, devono proseguire nel loro lavoro con passione mentre la politica deve fare la sua parte, investendo più risorse possibili in questo campo. “In questa edizione del Premio Carla Russo abbiamo acceso nuovamente la fiaccola olimpica della speranza che, simbolicamente, abbiamo consegnato al dottor Catapano, presidente dell’Osservatorio sulle Neuroscienze, certi – hanno concluso – che saprà condurla verso traguardi importanti”.

I PREMI

I premi per la miglior tesi di Laurea magistrale, di cui uno intitolato alla memoria di Francesco Gargiulo, cittadino di Pimonte scomparso prematuramente a causa di un glioblastoma, sono stati assegnati rispettivamente a Arianna Pranzetti, medica specializzanda in pediatria all’Irccs Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola, e a Giulia Pagnin, Ict Consultant e laurea specialistica in Bioingegneria all’Università degli Studi di Padova.

Per la miglior tesi in corsi post-laurea c’è stato il pari merito tra Camilla Russo, dirigente medica di neuroradiologia presso l’Aorn Santobono-Pausilipon, e Federico Rossari, medico in formazione specialistica in oncologia medica e post-doc fellow in cancer gene therapy al San Raffaele di Milano. Infine, i due premi speciali per il miglior abstract presentato al XXVI congresso nazionale e corso residenziale dell’Associazione italiana di neurooncologia-Aino e per il miglior lavoro del 72esimo congresso nazionale Sinch, sono stati assegnati rispettivamente a Cinzia Baiano, dirigente medica alla Neurochirurgia universitaria del Policlinico di Bari, e Raffaella Messina, dirigente medica neurochirurga al Policlinico Universitario di Bari.

L’evento si è svolto sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo e ha ricevuto i patrocini di: Consiglio regionale della Campania, Università degli Studi di Napoli Federico II, SINch, Aiom, Aimn, Alleanza contro il cancro, Rin, Ainr, Cirps.

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