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ROMA – “Sono esperienze che ti fanno capire le priorità della vita. Non importa quanto a volte pensiamo di essere diversi, niente di tutto ciò. Siamo tutti uguali. Il male non guarda in faccia a nessuno”. È la parte più intima dell’intervista concessa da Leonardo Bonucci a Marca. L’ex difensore della Nazionale parla dei problemi di salute del figlio, e della violenza social che ha dovuto subire.
“Siamo stati fortunati. Eravamo al momento giusto e nel posto giusto. Grazie all’intervento dei medici dell’ospedale Regina Margherita, Matteo oggi è un bambino sanissimo, capace di fare tutto ciò che può fare un bambino della sua età. Naturalmente bisogna prendere alcune precauzioni. Ripeto: siamo stati molto fortunati. Questo ti dà un altro modo di vedere tutto. Ti dà forza, guardi la famiglia in modo diverso. Cambia le tue priorità nella vita. Vivevamo in un periodo orribile. Davvero orribile, e sui social non c’è limite a nulla. Sono terrorizzato da ciò che potrebbe attendere i nostri figli in futuro. Chiunque si sente libero di criticare, insultare. Le persone fanno il male pensando di non danneggiare gli altri. E non è così. Prima di scrivere, se dobbiamo scrivere, dovremmo pensare cosa vivremmo dall’altra parte. Agire con meno leggerezza. Spero che si raggiunga il contrappeso a quella violenza. Perché è violenza, ed è enorme. L’ho vissuto nella mia carne. Ho un carattere duro, testardo, difficile da ferire. Ma ci sono cose che ti lasciano un segno dentro. Puoi essere coraggioso al lavoro, ma potrebbe arrivare un giorno in cui cadi e diventi depresso. Non c’è vergogna nel chiedere aiuto. Spero davvero che in futuro si possa mettere un contrappeso a quella parte orribile del mondo in cui viviamo oggi”.
Bonucci parla ovviamente anche di cose più calcistiche. E dice di essere stato vicinissimo a giocare nel Real Madrid: “Forse il club più grande del mondo. C’è stato un momento in cui sono stato vicino a mettermi la camiseta blanca. Sarebbe stato un sogno. Ero davvero molto vicino. Era l’estate del 2017, dopo che ci hanno battuto nella finale di Cardiff. Si intensificarono i contatti fra il mio agente e il Real Madrid, ma non si chiuse mai l’operazione. Bellingham? È un alieno. Non per la qualità, quella si sapeva. Ma per come un ragazzo di 20 anni si è adattato a una squadra come il Real Madrid. Ciò richiede tempo. Lui, come pochi grandi, non ne ha avuto bisogno. Ecco perché è un alieno. La sua maturità a 20 anni è impressionante”. Bonucci vorrebbe tornare alla Juve, da allenatore: “Voglio diventare allenatore e se riuscirò ad esserlo nell’elite del calcio, la Juventus è uno dei club che vorrei allenare. È una parte cruciale della mia vita. Sono grato ad Agnelli, Marotta, Paratici e Nedved, un punto di riferimento silenzioso. E pure al tecnico che mi ha cambiato maggiormente e aiutato a crescere: Antonio Conte. Ora sono più sereno e meno arrabbiato per quello che è successo questa estate. Il mio passato con la Juventus è stato meraviglioso, io volevo chiudere lì la carriera. Non è successo”.
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