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Aeronautica, piloti come tigri si addestrano al volo perfetto

Tutto sulla NATO Tiger Meet 2023: l’esercitazione internazionale a Gioia del Colle, sede del 36° Stormo Caccia dell’Aeronautica Militare.

Pubblicato:12-10-2023 18:27
Ultimo aggiornamento:12-10-2023 18:28
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GIOIA DEL COLLE – Termina domani la NATO Tiger Meet 2023, l’esercitazione internazionale che vede le
Forze Armate di 12 Paesi addestrarsi presso la base di Gioia del Colle (BA), sede del 36° Stormo Caccia dell’Aeronautica Militare. Quindici giorni intensi: solo nella prima settimana sono state effettuate 457 missioni, per un totale di oltre 670 ore di volo.
La base, in questi giorni di un’estate che non molla, ha il volto dell’operatività, della performance, dei continui rombi del decollo insieme ai colori intensi, giallo ocra, rosso e arancio, delle tigri che compaiono sui velivoli e sulle tute di volo. E’ “come un club riservato a coloro che hanno la tigre in qualcosa della loro storia e della loro vita”, ha spiegato il Generale Alberto Biavati Comandante della Squadra Aerea, che ha anche ricordato, insieme con il Capo di SMA, il legame forte dell’Aeronautica con le basi della Puglia e con la popolazione.


L’idea è “nata tanti anni fa per un’idea di piloti che si riconoscevano nel simbolo della tigre- ha spiegato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Generale di S.A. Luca Goretti- ma è diventato anche un modo per incrementare l’attività addestrativa”. Un’esercitazione che vede a Gioia del Colle, “tredici Paesi, un centinaio di aeroplani”, e mille persone rischierate.

Per l’Italia, sono due i membri della NATO Tiger Association: il 12° Gruppo Volo del 36° Stormo Caccia, che opera con gli Eurofighter Typhoon, e il 21° Gruppo Volo del 9° Stormo di Grazzanise (CE), che partecipa al Tiger Meet con i suoi elicotteri HH-101A. Presso l’Aeroporto di Gioia del Colle
sono presenti anche il 60° Stormo di Guidonia (RM), con i velivoli U-208; il 2° Stormo di Rivolto (UD), che ha rischierato in Calabria il sistema di difesa aerea SIRIUS; i Fucilieri dell’Aria del 16° Stormo di Martina Franca e gli Incursori del 17° Stormo di Furbara. A supporto dell’esercitazione,
per l’Aeronautica Militare, sono anche coinvolti assetti provenienti dalla 46 a Brigata Aerea di Pisa (velivolo da trasporto tattico C-130J) e dal 14° Stormo di Pratica di Mare (G-550 CAEW, con capacità di comando e controllo, e KC-767 per rifornimento in volo).


“Fino ad ora nessun gruppo di volo ha avuto F35 – aereo del presente e del futuro -ha risposto il Generale Biavati nel corso del punto stampa- ma si tratta di un velivolo che diventerà talmente diffuso nella NATO che ci sarà qualche gruppo Tigre con F35 in dotazione”.

Protagonisti anche gli elicotteri. Ha presentato il loro impiego il Tenente Colonnello Alessandro del 9° Stormo di Grazzanise che ha parlato delle “missioni di supporto a operazioni speciali e il personal recovery”. Ha ricordato infine che l’HH101 può essere dotato di un vero e proprio presidio sanitario anche in biocontenimento, come accaduto durante la pandemia.

Il dominio dello spazio aereo non può prescindere ormai da un’attività che attraversi i vari domini: nessuno è separato dall’altro. Il Colonnello Vito Cracas, Direttore dell’esercitazione ha ricordato a questo proposito anche l’impiego di Nave Duilio della Marina militare e il supporto degli elicotteri francesi che sono dell’Esercito. “Una missione di volo ha una serie di fasi” e lo scenario presente e futuro è ormai quello multidominio.
Un lontano ricordo quel 1960 quando per la prima volta le Tigri volarono insieme, ma bandane, livree, e occhi ghiaccio di tigri spaziali sulle tute da volo accompagnano come allora i modernissimi caccia in un volo che inesorabile va verso il futuro.

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