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Vannacci, il sindacato dell’Aeronautica militare: diritti e libertà solo per i Generali o per tutto il personale militare?

Il SIAM interviene sulla polemica seguita al libro e ricorda quanti politici hanno esitato sulla legge per i sindacati militari

Pubblicato:23-08-2023 11:48
Ultimo aggiornamento:23-08-2023 11:48
Autore:

vannacci
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ROMA – “Apprendiamo con favore che una significativa parte di esponenti politici chiedono con forza il riconoscimento del diritto di espressione da parte di un esponente delle Forze Armate, ma riflettiamo sul fatto che le forze politiche (a cui questi stessi rappresentati appartengono) sono le stesse che non hanno esitato ad approvare una legge in cui i diritti sindacali sono stati compressi e fortemente limitati in nome della coesione e della specificità delle Forze Armate. A questo punto ci domandiamo se quando alcuni politici parlano di diritti e di libertà di espressione si riferiscano solo a quelli dei Generali e non di tutto il personale militare. Infatti, nessuno di loro ha sentito il bisogno di intervenire né in tema di libertà di espressione in fase di approvazione della legge sui sindacati militari né quando le censure, i provvedimenti disciplinari e le denunce penali hanno riguardato rappresentanti sindacali che, esercitando la propria funzione, manifestavano il proprio pensiero, esprimendo tra l’altro concetti ben diversi e più moderati di quelli espressi dal Generale”. Così il sindacato militare Siam – Sindacato Aeronautica militare – ritiene opportuno esprimere la propria opinione.

“Dobbiamo forse pensare che per le forze politiche le opinioni ed i pensieri di quanti occupano ranghi gerarchici non dirigenziali siano meno importanti e meritevoli di tutele di quelli espressi dai Generali? In tal caso allora sarebbe la dimostrazione che hanno ragione quanti chiedono la censura delle idee del Generale Vannacci, in quanto le sue opinioni non sono più solo quelle di un cittadino qualunque, ma di un alto esponente delle Forze Armate nell’esercizio delle sue funzioni e, pertanto, nell’esprimerle si compromette la terzietà dell’istituzione a cui appartiene ed in tal senso il diritto all’odio” che lui rivendica diventa ancor più inaccettabile perché detto da un militare con alte funzioni di comando che potrebbe dover esercitare questa funzione proprio nei confronti dei possibili destinatari di quello stesso odio”.
Il Siam “ritiene inaccettabile questo stato di cose e rivendica la tutela della libertà di espressione di tutti, ma sempre e comunque nei limiti del rispetto dei principi costituzionali che vedono tutti i cittadini uguali dinanzi ad essi, a prescindere dalle loro opinioni politiche, dal loro orientamento sessuale, dalla loro religione, dal loro stato sociale e dal colore della loro pelle”, conclude il sindacato.


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