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Addio soft al reddito di cittadinanza in Veneto, ma ora patto per non ‘perdersi’ nessuno

Fine Rdc per 2.579 famiglie venete, ma 60% è già in altro percorso. Zaia firma con Inps pe non lasciare indietro proprio nessuno

Pubblicato:12-10-2023 15:22
Ultimo aggiornamento:12-10-2023 15:22
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reddito di cittadinanza
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VENEZIA – La fine del reddito di cittadinanza in Veneto, non ha visto proteste di piazza nè troppi rimpianti (come rivendicava orgogliosamente la Lega) ed “è stata gestita con la massima collaborazione tra enti e con il minimo disagio dato il numero piuttosto ridotto di nuclei famigliari coinvolti”, dice Luca Zaia, presidente del Veneto. Dall’1 agosto la sospensione del Reddito di cittadinanza ha riguardato 2.579 nuclei familiari in regione dopo aver fruito -nel 2023- di sette mensilità. Di lì si è passati alle nuove norme che prevedono misure differenziate tra coloro che sono occupabili, e quindi devono essere presi in carico dai Centri per l’impiego e accompagnati da politiche attive, e coloro che, invece, in ragione di specifiche fragilità (personali o familiari), necessitano di misure di sostegno e assistenza. Ebbene, informa la Regione, “emerge una fotografia assolutamente positiva, sia per il ridotto numero di nuclei familiari coinvolti, sia per l’ottimo lavoro di presa in carico già svolto dai Centri per l’impiego della Regione”.

IL POST RDC? QUASI 60% FAMIGLIE BENEFICIARIE GIÀ INSTRADATA SU ALTRO PERCORSO

Infatti, le domande presentate per il Supporto Formazione Lavoro (il nuovo strumento post Rdc) sono 1.556, pari al 60% circa dei nuclei familiari che hanno avuto la sospensione del Reddito di cittadinanza e buona parte delle persone interessate risulta presa in carico dai Centri per l’impiego.

MA ECCO IL PROTOCOLLO PER NON LASCIARE INDIETRO PROPRIO NESSUNO

Tutto a posto, quindi? Non per il Veneto, che ha sottoscritto un protocollo per mettere in atto ogni strumento utile per la presa in carico degli occupabili, ciascuno per le rispettive competenze. Insomma, perchè nessuno resti indietro; per evitare di ‘perdere’ per strada chi potrebbe sfruttare i nuovi strumenti.
In Veneto “l’obiettivo comune è garantire servizi e tutele alle comunità del Veneto”, dice Zaia dopo la firma del protocollo d’intesa tra Regione, Inps e Veneto Lavoro per la costituzione di una cabina di regia per un monitoraggio costante delle nuove misure di politica attiva del lavoro. La finalità è presidiare ogni aspetto e, soprattutto, prevenire eventuali punti di caduta e formulare proposte, laddove necessario. Il protocollo è stato sottoscritto da Zaia, dal direttore regionale di Inps, Filippo Pagano, e dal direttore di Veneto Lavoro, Tiziano Barone.


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