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Vittimizzazione secondaria, indagine della Commissione Femminicidio: arrivano ispezioni nei tribunali

La senatrice Valente: "Abbiamo chiesto di prendere di nuovo in mano l'attuazione e il monitoraggio della riforma Cartabia in ambito civile e in materia di violenza"

Pubblicato:12-04-2024 10:01
Ultimo aggiornamento:12-04-2024 10:01
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valeria valente imago
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ROMA – Ascolto del minore, vittimizzazione secondaria, applicazione della riforma Cartabia. Cosa accade nei nostri tribunali a mamme e bambini quando c’è violenza domestica e si decide dell’affido di minori? Era stato questo l’oggetto di un’indagine inedita della Commissione Femminicidio della precedente legislatura che torna oggi all’ordine del giorno nei lavori della medesima Commissione e di cui sono state presentate le linee guida sul programma di lavoro. “Abbiamo chiesto di prendere di nuovo in mano l’attuazione e il monitoraggio della riforma Cartabia in ambito civile e in materia di violenza” ha spiegato alla Dire la senatrice del Pd Valeria Valente, alla quale è stato affidato il coordinamento del gruppo di lavoro sulla vittimizzazione secondaria, con Susanna Donatella Campione di Fratelli d’Italia come vice.

“Abbiamo presentato- ha aggiunto Valente- le linee guida in Commissione plenaria sul programma di lavoro. La riforma Cartabia cammina sulle gambe degli uomini e delle donne che la applicano: viene applicata? E se sì, in maniera corretta?”. Gli strumenti che saranno utilizzati sono quelli nei poteri di una Commissione d’inchiesta: “Ispezioni nei tribunali, richiesta di fascicoli e atti, audizioni di avvocati, centri antiviolenza, donne e Ordini professionali“.

Un segnale importante che il lavoro fatto in passato, che aveva squarciato un velo sul lavoro dei tribunali e alcune procedure non in linea con quanto previsto, prosegua con il nuovo governo: “La riforma Cartabia prendeva l’80% delle conclusioni della relazione finale della Commissione Femminicidio sulla vittimizzazione secondaria. Vogliamo vedere se è stata rispettata e compresa. Purtroppo- conclude Valente- abbiamo segnali che ci dicono che nonostante sia legge alcune norme non vengono ancora osservate”. Sotto la lente, tra le altre cose, “l’ascolto del minore, la specializzazione, l’accordo tra penale e civile, l’obbligo nel civile di raccogliere informazioni sulla violenza, l’uso della forza pubblica e i prelevamenti solo se per la salvaguardia dell’incolumità del minore“. Aspetti che sono stati denunciati come inosservati anche in recenti casi di minori che la cronaca ha continuato a denunciare.


COS’È LA VITTIMIZZAZIONE SECONDARIA

L’espressione ‘vittimizzazione secondaria’ ricorre spesso nelle cronache di fatti violenti, legati a stupri o maltrattamenti. Cosa significa? La ‘vittimizzazione secondaria’, che può avvenire nel contesto sociale, sul web, ma anche nei tribunali o davanti alle forze dell’ordine, consiste nell’addossare alla vittima la responsabilità del comportamento subito. Il tuo compagno ti picchiava? E tu, perchè non te ne sei andata prima? Sei stata stuprata? Sì, ma com’eri vestita? Sono alcuni degli esempi di vittimizzazione secondaria in cui si può incappare.

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