NEWS:

Obiettivo piena occupazione: lo Stato è pronto a entrare nell’ex Ilva

Le parole di Alessandro Danovi, uno dei commissari straordinari dell’ex Ilva, in audizione alla Camera

Pubblicato:12-02-2020 15:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:59

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – L’accordo al quale si sta lavorando con Arcelor Mittal prevede “l’anticipo dell’acquisto degli asset Ilva” e “il mantenimento del prezzo stabilito”. A fronte, “ci sarebbe una disponibilità dello Stato ad entrare nella compagine di Arcelor Mittal Italia, che potrebbe essere estesa anche a soggetti privati, per un ingresso a fronte della disponibilità di Ami a predisporre un nuovo piano industriale e a implementare tecnologie green a Taranto con il mantentimento sostanziale dell’occupazione“. Alessandro Danovi, uno dei commissari straordinari dell’ex Ilva, lo dice in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera, convocata per approfondimenti sulla crisi industriale e le connesse problematiche ambientali del sito siderurgico di Taranto.

LEGGI ANCHE: Conte: “Parlato con Von der Leyen, usare i fondi Ue per l’ex Ilva di Taranto”

Danovi spiega che “gli aspetti oggetto di gara che hanno portato all’individuazione Arcelor Mittal debbano essere mantenuti per comprensibili motivi” e “l’obiettivo restano una produzione di 8 milioni di tonnellate e la piena occupazione“.


In altre parole, l’impianto di Taranto “dovrà produrre valore e dovrà essere sostenibile– aggiunge Danovi- sia dal punto di vista economico che da quello ambientale”.

Il piano redatto dalla gestione commissariale dell’Ilva prevede “una prima fase con 6 milioni di tonnellate” di produzione che sale a “8 milioni una volta realizzati i forni elettrici”, precisa Alessandro Danovi.

Lo Stato, aggiunge, è “disponibile ad entrare nel capitale” e ad “accogliere alcune istanze di Arcelor Mittal Italia” a patto, però, che AMI accetti “la transizione verso la decarbonizzazione nel quadro del Green new deal del’Unione europea”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it