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“Quel poliziotto ha dato un calcio a una ragazza”: la denuncia dei collettivi a Bologna

L'episodio si è verificato durante il corte di protesta che si è formato dopo gli sgomberi del 6 dicembre. Il calcio del poliziotto è immortalato in una foto: i collettivi racconteranno i dettagli in una conferenza stampa

Pubblicato:11-12-2023 19:09
Ultimo aggiornamento:12-12-2023 12:47
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(La foto è del fotografo Michele Lapini)

BOLOGNA – Un calcio dato da un poliziotto in tenuta antisommossa a una ragazza tra i manifestanti: un calcio che ha colpito le parti intime della giovane attivista durante i momenti di tensione che si sono registrati durante il corteo di protesta improvvisato dai collettivi a Bologna, mercoledì 6 dicembre, in seguito agli sgomberi dell’occupazione abitativa in via di Corticella e quella dello Student Hostel di viale Filopanti). A immortalare l’accaduto c’è una foto e ora i collettivi intendono denunciare “un poliziotto, il suo caposquadra, il questore e il ministro“. La giudicano “un’aggressione sessuale a danno di una studentessa, con un calcio tirato violentemente sul pube con gli anfibi dalle punte rinforzate“: domani n parleranno in una conferenza stampa convocata per domani 12 dicembre in strada, all’angolo tra via Irnerio e via Centrotrecento.

PARLA LA RAGAZZA COLPITA: “HO SCELTO DI NON STARE ZITTA”

Dell’accaduto parla anche la stessa studentessa colpita, Ilaria, 26 anni, che in un video diffuso social dice: “Vi starete chiedendo cosa ci faccia il piede di un poliziotto in mezzo alle mie gambe. Me lo sono chiesto anche io“. La ragazza spiega che la manifestazione ha seguito “due violentissimi sgomberi” e parla di “violenze sistemiche” commesse ogni giorno che impediscono a “tanti di avere una vita degna in questa città”. Osserva anche che la situazione delle persone senza casa è “un disagio sociale pesantissimo”, che “non andrebbe gestita dalla Polizia”. Conclude: “Io scelgo di non stare zitta e scelgo di denunciare”. E chiama a raccolta più persone possibile per essere al suo fianco nella conferenza stampa di domani.


LE PAROLE DEL FOTOGRAFO

La foto, diffusa dai collettivi, mostra il calcio: è stata scattata dal fotografo Michele Lapini, che dopo il corteo della settimana scorsa aveva deciso di diffonderla sui social accompagnata da questo messaggio: “È una foto brutta per i nostri standard e aspettative, mossa storta e fuori squadra. Una foto fatta di corsa durante il corteo serale dopo lo sgombero di due occupazioni abitative dove vivevano famiglie e student* a Bologna. La metto perchè credo sia giusto restituire alla fotografia la sua dignità e funzione originaria. Il corteo è stato caricato da dietro, non è stato uno scontro perchè per esserci uno “scontro” ci devono essere due direzioni opposte che si incontrano mentre la carica ha colpito la coda del corteo. La pubblico perchè non sono passate neanche due settimane dal 25 novembre, dai post instagram solidali contro la violenza sulle donne, mentre la realtà non è proprio uguale. La pubblico perchè, purtroppo, non c’erano giornalist* a raccontare quel corteo, nonostante decine di persone sgomberate, due presidi solidali durati oltre 12 ore e una giornata di tensione persistente. La pubblico perchè magari un giorno si smetterà di pensare che tirare un calcio con gli scarponi rinforzati nelle parti intime di una ragazza si possa chiamare ‘ordine pubblico’”.

I COLLETTIVI: “QUESTO NON È ORDINE PUBBLICO”

I collettivi scrivono: “Questi gesti non possono essere classificati come legittima procedura di ordine pubblico, ma rappresentano una violenza sessuale praticata da un uomo, nel corso dello svolgimento di un’attività in divisa per conto della Stato, ad una ragazza disarmata”. Da qui la decisione di “denunciare questo poliziotto, il suo caposquadra, il questore ed il ministro, tutti responsabili delle procedure di ordine pubblico: il primo per aver agito e gli altri come responsabili e civilmente obbligati per i danni causati dal proprio personale”. I dettagli saranno spiegati, alla presenza della ragazza e delle avvocate che depositeranno le denunce, nel corso di una conferenza stampa convocata per le 11 di domani, martedì 12 dicembre, all’angolo tra via Irnerio e via Centrotrecento.

‘AGENTE CALCIA RAGAZZA’, PD: “POLIZIA FACCIA LUCE SUL FATTO”

La foto dell’agente che dà un calcio nelle parti intime di una ragazza è arrivata sui banchi del Consiglio comunale di Bologna. A sventolarla in aula è Detjon Begaj di Coalizione Civica, in apertura della seduta di oggi. “È una vergogna“, tuona il consigliere. Duro anche il capogruppo Pd, Michele Campaniello. “È un’immagine che mi ha particolarmente colpito- commenta- non è degna della divisa. Mi auguro che a seguito di un’inchiesta interna che vorrà aprire la Polizia per capire l’effettiva dinamica dell’accaduto, si faccia piena luce su questo evento. E mi auguro che episodi di violenza come quelli che si sono registrati in città non si verifichino più“. Secondo Campaniello, del resto, “il valore della divisa è importante e va preservato da comportamenti sbagliati anche da parte di chi la indossa”.
Il capogruppo Pd lancia quindi un appello alle altre forze politiche “ad abbassare i toni”, perché “soffiare sulla cenere può risvegliare fuochi che vengono dal passato. Come politica abbiamo una grande responsabilità”. Begaj, invece, invita a chiedersi se quella foto sia “degna della nostra città e di ciò che immaginiamo per sicurezza o diritto alla casa. Tutti si spendono per dare solidarietà alle Forze dell’ordine, ma in una democrazia sana è anche lecito e legittimo far emergere quando avvengono queste cose. Non siamo in uno stato militare“. In aula, il centrodestra presenta tre Ordini del giorno per condannare le occupazioni, chiedere lo sgombero di via Corazza e per dare solidarietà alle Forze dell’ordine. Tutti i documenti sono ammessi ai lavori del Consiglio, ma finiscono in coda perchè viene bocciata l’urgenza.

I collettivi che occupano, accusa il capogruppo della Lega, Matteo Di Benedetto, “vengono alimentati dal silenzio della maggioranza. Sono atti gravi, si moltiplicano in città e passa il messaggio che per una parte delle istituzioni va bene. Chiediamo che il sindaco ci smentisca, che sia per la legalità e non contro le Forze dell’ordine”. Per il leghista Giulio Venturi, “è troppo semplice dare la colpa al Governo Meloni. La vicesindaco Emily Clancy non condanna le occupazioni perché il suo partito, Coalizione Civica, le fiancheggia. E Lepore non fa ammenda per gli anni persi sulle politiche abitative. La situazione è fuori controllo. La sinistra è fatta solo di proclami e non è pervenuta sui fatti”.
Anche per il capogruppo Fdi, Stefano Cavedagna, “la Giunta strizza l’occhio agli occupanti invece di mettere in campo politiche contro le occupazioni. E sentiamo poca solidarietà nei confronti delle Forze dell’ordine. E’ fastidioso”. Per l’ex leghista Francesca Scarano, le parole di Coalizione Civica “sono politicamente pericolose e dovrebbero essere messe all’angolo. Da quando è stato eletto Lepore, c’è un terreno più fertile per le realtà che occupano”. Al centrodestra replicano Campaniello e Begaj. “Qualcuno era distratto- punge il capogruppo Pd- abbiamo sempre dato solidarietà alle Forze dell’ordine e denunciato le occupazioni. Non si capisce dove sia il fiancheggiamento o lo strizzare l’occhio ai collettivi. Manca invece un’analisi critica dei provvedimenti che hanno portato a un aumento della tensione sociale in città”. Per l’esponente di Coalizione Civica, il centrodestra non è “dalla parte della legalità, ma dei potenti e dei soprusi. Noi vogliamo che ci sia diritto alla casa, non violenza. E per farlo la politica deve dare un tetto alle persone. Il Governo dovrebbe sostenere il Comune in questo lavoro, invece di tagliare i fondi”.

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