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Lavorare stanca? No, se il lavoro è “dignitoso”. A Bologna la scuola s’interroga

Da domani fino al 15 dicembre oltre 400 eventi tra Bologna e le altre città dell'Emilia-Romagna per promuovere l'istruzione tecnico-scientifica e interrogarsi su giovani e mondo del lavoro.

Pubblicato:11-10-2022 17:47
Ultimo aggiornamento:11-10-2022 17:47

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BOLOGNA- Dopo aver esplorato i luoghi comuni legati al genere, aver promosso la formazione scientifica fra le ragazze, il Festival della Cultura tecnica, l‘evento nato a Bologna per promuovere l’istruzione tecnico-scientifica, si interroga sul “lavoro dignitoso e crescita economica”. Prendendo spunto dall’obiettivo ‘8’ dell’Agenda Onu 2030, la nona edizione della manifestazione si sforza di avviare una riflessione su cosa si intenda oggi per lavoro dignitoso, cercando di capire, soprattutto, cosa ne pensano i giovani.

EVENTO NELL’ANNO EUROPEO DEI GIOVANI

La manifestazione è entrata ufficialmente a far parte delle iniziative organizzate in tutta Europa per celebrare #EYY2022, l’Anno europeo dei giovani, che punta i riflettori sul contributo fondamentale che i giovani potranno offrire per costruire un futuro migliore: più verde, più inclusivo e più digitale. Il Festival, alla nona edizione, continua ad espandersi in regione con 200 eventi nelle otto province dell’Emilia-Romagna.

IL LAVORO STANCA SE NON PIACE

“Lavorare stanca?” è la domanda (presa a prestito dalla raccolta di poesia di Cesare Pavese) a cui si prova a rispondere in un ciclo di sei incontri (degli oltre 230 appuntamenti in programma a Bologna da domani al 15 dicembre) organizzati dalla presidente dell’istituzioni Minguzzi, Bruna Zani, che si apre con una riflessione su “Il lavoro che non piace”, tra great resignation, Neet e la tendenza sempre più marcata a rifiutare i lavori che vengono offerti.


COME CAMBIA L’IDEA DEL LAVORO

Si registrano infatti da più parti segnali di cambiamento di natura culturale, economica, sociale e valoriale, che investono non solo il mondo del lavoro, ma il significato stesso di lavoro, che oggi è molto diverso da quello di alcuni decenni fa ed è ulteriormente mutato dopo la pandemia. Nello specifico, si tratta di capire cosa significa oggi “lavoro” per diverse categorie di interlocutori, cosa rende dignitoso per loro il lavoro, portatore di soddisfazione e di crescita personale, degno di essere scelto e mantenuto, oggetto di investimento.

L’IMPORTANZA DELL’ORIENTAMENTO

E capire di conseguenza, da un lato, come organizzare servizi di accompagnamento e inserimento al lavoro che rispondano ai bisogni delle persone e, dall’altro lato, quale tipo di proposte mettere in campo per coloro che, ad esempio, un lavoro non lo cercano. Il tema del lavoro dignitoso è stato sviluppato nel cartellone tramite diverse piste tematiche, che toccano l’orientamento e il rapporto scuola-lavoro, l’innovazione tecnologica nei settori produttivi, i programmi a sostegno dell’occupazione e i servizi per il lavoro anche per le persone fragili, il punto di vista delle aziende, la prospettiva di genere e quella multiculturale.

CULTURA TECNICA “IN PILLOLE”

Domani e dopodomani si terrà anche quest’anno la Fiera delle idee online: studenti di istituti tecnici e istituti professionali, degli enti del sistema dell’Istruzione e della formazione professionale) e delle fondazioni Its presenteranno live le “Pillole di Cultura tecnica”: dimostrazioni, esperimenti, simulazioni in peer education per far sapere quanto di bello e stimolante hanno da offrire i vari settori della scienza e della tecnica. Quest’anno andranno online, nelle due giornate, circa 100 ‘pillole’, e oltre 200 classi di scuola secondaria di primo grado si sono prenotate per il collegamento.

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