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Tg Sanità, edizione dell’11 ottobre 2021

Si parla di Covid, vaccini, Pnrr, epatite C e maculopatia

Pubblicato:11-10-2021 13:42
Ultimo aggiornamento:11-10-2021 13:42

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– COVID. DA GOVERNO OK A CINEMA E TEATRI A 100%, DISCOTECHE PIENE A METÀ

Si allentano le maglie sulla capienza dei luoghi della cultura e delle discoteche. Nel nuovo decreto legge, approvato dal Consiglio dei ministri la settimana scorsa, nelle zone bianche è prevista infatti una capienza al 100% per i luoghi dello spettacolo, all’aperto e al chiuso, per chi è in possesso del Green pass. Per le discoteche, invece, la quota sarà al 50% al chiuso e al 75% all’aperto. Le nuove regole entrano in vigore a partire da lunedì 11 ottobre. L’esecutivo sceglie quindi misure meno restrittive rispetto a quanto raccomandato dal Comitato tecnico scientifico, che per le discoteche aveva indicato una capienza massima del 35% al chiuso e del 50% all’aperto. Quanto alle manifestazioni sportive, la capienza massima consentita, sempre in zona bianca, è del 60% al chiuso e del 75% all’aperto. Previsto infine un inasprimento delle sanzioni nel caso in cui non vengano rispettati dai gestori i nuovi limiti percentuali delle presenze rispetto alla capienza delle strutture.

– COVID. ISS: RT MEDIO STABILE A 0,83 E INCIDENZA IN LIEVE DIMINUZIONE

“Nel periodo compreso tra il 15 e il 28 settembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83, al di sotto della soglia epidemica e stabile rispetto alla settimana precedente”. È quanto emerso dall’ultimo monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute. In diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale, con 34 casi per 100mila abitanti. In lieve calo anche il tasso di occupazione in terapia intensiva, al 4,2%, così come scende il tasso nelle aree mediche, al 4,9%. La variante delta, intanto, rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia e secondo gli esperti dell’Iss una “più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus, sostenuta da varianti emergenti”. Risultano infine classificate a rischio moderato la Basilicata, la Provincia Autonoma di Trento, la Provincia Autonoma di Bolzano e la Valle d’Aosta.

– VACCINO. DRAGHI AL G20 DEI PARLAMENTI: SONO SICURI, NO A DISINFORMAZIONE

“Il messaggio ai nostri concittadini deve essere molto chiaro. I vaccini sono sicuri. I vaccini salvano vite“. A dirlo il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo la scorsa settimana al G20 dei parlamenti in Senato. “I parlamenti possono sostenere i governi nel loro impegno contro la disinformazione in materia di vaccini- ha proseguito il premier- Uno studio recente di ‘Nature’ ha mostrato come la lettura di notizie false riduca la probabilità che un individuo si vaccini ‘sicuramente’ contro il Covid-19 di più di 6 punti percentuali”. Il Parlamento europeo, ha ricordato Draghi, ha compiuto “molti passi concreti per sfatare i miti sui vaccini e ha fornito linee guida utili per identificare le notizie false sulle piattaforme digitali”. Nei Paesi ricchi, le dosi di vaccino sono “ampiamente disponibili- ha aggiunto il premier- ma una minoranza dei nostri concittadini rifiuta di vaccinarsi, o esita a farlo. Questo comportamento è spesso dovuto alla paura che i vaccini non siano sicuri o efficaci, nonostante l’evidenza scientifica dimostri il contrario’.


– EPATITE C. PER TEST GRATUITI 5 MLN A PIEMONTE, 13 MLN A LOMBARDIA E 500 MILA EURO A UMBRIA

Per avviare lo screening gratuito sull’epatite C la Regione Piemonte avrà a disposizione circa 5 milioni di euro, la Regione Lombardia circa 13 milioni di euro e la Regione Umbria circa mezzo milione di euro. Le cifre sono emerse in occasione dei corsi di formazione ECM sulla gestione dei tossicodipendenti con epatite C, organizzati nelle tre dal provider Letscom E3 con il contributo non condizionante di AbbVie. I corsi rientrano in ‘HAND’, il progetto di networking a livello nazionale patrocinato da quattro società scientifiche (SIMIT, FeDerSerD, SIPaD e SITD) che dal 2019 coinvolge i Servizi per le Dipendenze e i Centri di cura per l’HCV afferenti a diverse città italiane. “Si tratta di un finanziamento molto positivo- ha commentato per la Lombardia il dottor Roberto Poli, direttore Servizio Dipendenze Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona- perché ci consente di provare a raggiungere l’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che è quello di eradicare il virus dell’epatite C entro il 2030′. In Umbria, invece, sperano che la cifra messa a disposizione in futuro “possa essere implementata- ha commentato il dottor Mariano Quartini, Direttore di Epatologia, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva al ‘Santa Maria’ di Terni- perché non sarà chiaramente sufficiente a soddisfare l’obiettivo di arrivare a questa micro eliminazione di Hcv”. In Italia, infine, come ha fatto sapere dal Piemonte il dottor Paolo Scivetti, dirigente Medico della Struttura Complessa Medicina Interna Asl di Biella, si calcola che ci sia “un 1% di prevalenza di malati di epatite C, il che vuol dire che sono circa 500/600.000. Di questi, 300mila li abbiamo già trattati, curati e guariti, mentre gli altri 300mila dobbiamo andarli a cercare”.

– MACULOPATIA. LO GIUDICE (AIMO): COLPITI OGNI ANNO 20MILA OVER 60 IN ITALIA

“La maculopatia è una patologia cronica oculare, sempre più diffusa specie nella popolazione over 60: ogni anno si ammalano in Italia 20.000 persone solo di maculopatia degenerativa legata all’età, che è tra le principali cause della ipovisione e della cecità”. Lo ha fatto sapere il dottor Giuseppe Lo Giudice, consigliere dell’Associazione Italiana dei Medici Oculisti, nel corso del suo intervento dal titolo ‘Le maculopatie: come intervenire e come gestire i pazienti che ne risultano affetti’, in occasione del XII Congresso Nazionale di AIMO, che si è svolto a Roma. “Tassi più elevati di depressione, stress emotivo e disfunzioni cognitive- ha spiegato Lo Giudice- sono associati alla perdita della visione centrale, così come la compromissione della vista è stata associata a una maggiore morbilità, compreso un raddoppiamento del rischio di cadute e un aumento dalle quattro alle otto volte del rischio di fratture dell’anca, una diminuzione di due volte dell’autonomia e un’ammissione anticipata, in media di tre anni, all’assistenza residenziale”. È stato inoltre dimostrato che la perdita della vista associato a maculopatia ha un “impatto negativo sulla capacità dei pazienti di prendersi cura di sé stessi e di altre persone a loro carico. Tali handicap, risultano ancor maggiormente invalidanti se considerati su pazienti in piena attività lavorativa e sociale, come può essere nel caso di pazienti diabetici affetti da retinopatia”, ha concluso l’esperto.

– PNRR. QUICI (CIMO): CRITICI SU ALCUNI PUNTI, POCHI FONDI PER SANITÀ E PERSONALE

“Siamo abbastanza critici su alcuni punti del Pnrr, per una serie di motivazioni. Innanzitutto vorrei sottolineare il fatto che sono appena 15 miliardi e 630 milioni, troppo pochi, i fondi destinati alle tecnologie e all’edilizia, ma nel Piano di rilancio, ripresa e resilienza non si parla assolutamente di professionisti, quindi tutto sarà vanificato”. Così alla Dire il presidente nazionale di Cimo, Guido Quici, in occasione del 32esimo Congresso nazionale elettivo del sindacato, che da 75 anni rappresenta i medici, i veterinari e gli odontoiatri, in servizio e in quiescenza, del Servizio sanitario nazionale. “È prevista l’acquisizione di 3.133 alte tecnologie, tra risonanze magnetiche, robot, Tac e altro- ha spiegato Quici- Ma se non ci sono i professionisti che fanno funzionare queste apparecchiature, rischiamo di fare il solito ciclo: acquisto, installazione e magari anche inaugurazione e conferenza stampa, ma poi si chiude perché non ci sono i medici”. Nel Pnrr, insomma, si parla “molto spesso di rilancio e di ripresa, ma quest’ultima dà per scontato che la struttura territoriale funzioni e non necessiti di una rivoluzione copernicana ma, semplicemente, di più fondi“, ha concluso il presidente di Cimo.

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