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Farinetti: “Il decreto sicurezza bis come le leggi razziali del ’38”

È il patron di Eataly Oscar Farinetti a dirlo oggi a Bologna, in occasione dell'iniziativa "Global inclusion-Generazioni senza frontiere"

Pubblicato:11-09-2019 11:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:41
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ROMA – “Sono tra quelli che hanno letto il decreto sicurezza-bis, l’ho letto tutto. Ho preso anche le leggi razziali del ’38, e le ho messe vicino: nelle leggi del ’38 non c’era mica scritto ‘sterminiamoli’, c’erano scritte cose più o meno simili a quelle del decreto sicurezza-bis. Abbiamo scampato un pericolo gravissimo”. È il patron di Eataly Oscar Farinetti a dirlo oggi a Bologna, in occasione dell’iniziativa “Global inclusion-Generazioni senza frontiere”, una sorta di stati generali delle imprese (150 quelle rappresentate, oltre a nove tra Università e scuole italiane e 750 lavoratori) che in generale vogliono “abbattere le barriere” e favorire l’inclusione, tra le quali si spazia dalle multinazionali Usa a al gruppo Hera.

Al summit delle diversità sul lavoro, di scena a Fico Eataly World, intervengono in apertura il sindaco di Bologna Virginio Merola e il governatore Stefano Bonaccini, l’arcivescovo Matteo Maria Zuppi in videomessaggio e il presidente di Unipol Pierluigi Stefanini, tra gli altri, ma è Farinetti ad affondare il colpo contro il Governo gialloverde e, in particolare, la sua gestione del Viminale.

“La biodiversità è il vero patrimonio del nostro Paese, su questo siamo diventati i più grandi del mondo. Che vento deve soffiare per diffondere la ricchezza della diversità culturale? Un vento diverso- insiste Farinetti sul palco- da quello che ha soffiato fino a quest’estate, fortunatamente la brezza pare cambiata… c’era un maestrale terribile”.


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