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Spazio, l’osservatorio di Campo Catino scopre tre nuovi pianeti. La Regione Lazio lo premia

La scoperta, pubblicata il 29 luglio scorso su Nature Academy, riguarda una super-terra e due sub-nettuni, due classi di pianeti non presenti nel nostro Sistema solare

Pubblicato:11-09-2019 10:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:41

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ROMA – Un sistema di tre pianeti extrasolari e in uno di questi potrebbe esserci vita. La scoperta e’ avvenuta grazie anche al contributo dell’Osservatorio Astronomico di Campo Catino, in provincia di Frosinone, nell’ambito dei lavori del programma Tess della Nasa, che per questo motivo e’ stato premiato dal presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini, con il riconoscimento ‘Il futuro e’ oggi’.

“Il compito delle istituzioni e’ ringraziarvi, perché su questo come su altri campi dimostriamo che l’Italia ha una potenzialità importante con ricercatori di livello internazionale”, ha detto Buschini, che poi ha ricordato che l’Osservatorio e’ stato fondato dalla Regione e finanziato dalla stessa dal 1988.

“Questi grandi risultati- ha aggiunto- per noi sono un vanto e un onore e rappresentano l’occasione per sottolineare l’impegno che la Regione si prenderà per i prossimi anni. Continueremo ad affiancarvi in questa attività di ricerca, con la dotazione di strumentazione sempre migliore, e in questa sorta di battaglia di sensibilizzazione verso alcuni temi importanti, come la lotta all’inquinamento luminoso”.


La scoperta dell’Osservatorio, pubblicata il 29 luglio scorso su Nature Academy, riguarda una super-terra e due sub-nettuni, due classi di pianeti non presenti nel nostro Sistema solare, che orbitano attorno alla stella Toi 270, nella costellazione del Pittore.

“Noi ci siamo occupati di trovare le misure per verificare che i candidati esopianeti scoperti dal satellite Tess fossero effettivamente pianeti reali– ha raccontato Giovanni Isopi, ricercatore e laureando in astrofisica- Abbiamo fornito la misura del pianeta Toi 270D che è anche il più interessante perché si trova quasi all’interno della fascia abitabile della sua stella, la zona in cui se vi fosse acqua potrebbe ospitare la vita. Trovarsi qui dopo tutte le nottate in bianco passate a fare riprese astronomiche e vedere il lavoro riconosciuto e’ molto gratificante”.

L’Osservatorio nel corso degli anni si è distinto come il miglior centro osservativo del Lazio, capace di accogliere anche numerosi laureandi per le tesi di laurea sperimentali: “Si tratta di un bel modello di funzionamento- ha detto il direttore dell’Osservatorio, Mario Di Sora- e non uno dei tanti carrozzoni perché il personale lavora a titolo gratuito e non ci sono stipendi. I fondi erogati per la struttura vengono utilizzati al 100% per attività divulgative e di ricerca scientifica”. Il team dell’Osservatorio ha donato al Consiglio regionale la riproduzione di un asteroide scoperto dallo stesso ente nel 1999 e battezzato ‘Lazio’.

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