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La ‘Sardina’ Mattia Santori: “Coltivo cannabis in casa”. E scoppia il caso politico

Il consigliere comunale di Bologna con delega a Turismo e Politiche giovanile segnalato da Lega e FdI al prefetto per una sanzione amministrativa. E il sindaco Lepore lo "ammonisce"

Pubblicato:11-07-2022 13:44
Ultimo aggiornamento:11-07-2022 15:05

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BOLOGNA – Davanti all”ammissione’ di Mattia Santori, volto delle ‘Sardine’ e consigliere comunale del Pd a Bologna (ha anche una delega al Turismo e alle Politiche giovanili), sulla coltivazione e il consumo personale di cannabis, la Procura di Bologna attende eventuali carte per approfondire. Santori ha spiegato a ‘Repubblica’: “Coltivo tre piantine in casa, produco per il mio consumo personale 50 grammi all’anno, acquisto i semi da un canapaio, spendo 400-500 euro e so dove vanno a finire i miei soldi“, rilanciando la battaglia per il consumo legale. A questa mattina ai magistrati non era arrivato ancora nulla, né era stato aperto un fascicolo di iniziativa. Ma, si assicura, qualora arrivassero segnalazioni formali verranno valutate.

E il centrodestra non ha perso tempo. È di oggi l’esposto del deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami, presentato alla Prefettura di Bologna e in Procura per stigmatizzare “le notizie diffuse dalla stampa relative alle dichiarazioni del signor Mattia Santori il quale ha pubblicamente riferito di essere abituale consumatore di ‘canne’ e di essere dedito alla coltivazione di piante di marijuana per uso ricreativo”. Bignami cita anche i vari articoli di stampa in merito e chiede alla Procura una “valutazione della sussistenza degli elementi integrativi della condotta sanzionata” dall’articolo 75 del testo unico sugli stupefacenti in base al quale, a seconda del tipo di sostanze, possono scattare alcune sanzioni amministrative come la sospensione della patente di guida (anche motorini) o del passaporto. Bignami chiede comunque di valutare “ogni altro aspetto ritenuto giuridicamente rilevante in relazione a quanto esposto”.

Anche per il deputato della Lega Gianluca Vinci, “se Santori produce cannabis e si sente motivato dal consumarla, deve capire che esistono delle leggi” e per questo anche il leghista dice di aver segnalato oggi alla Prefettura di Bologna, sempre in base all’articolo 75 della norma sugli stupefacenti, quanto sta facendo Santori. Vinci lo racconta in un video su Facebook, “in modo che il prefetto possa iniziare a convocarlo e spiegargli che quello che sta facendo è illecito, un illecito amministrativo. Faremo di tutto per dimostrargli che esiste ancora uno stato di diritto in Italia e che se uno fa qualcosa di illecito almeno non dovrebbe andare a comunicarlo sui giornali”. Intanto, annota, “è stato quasi un piacere segnalare che Santori ha questa problematica“.


IL SINDACO LEPORE: “SANTORI NON SPRECHI IL LAVORO FATTO”

Per Mattia Santori arriva il cartellino giallo del sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Non una richiesta di dimissioni, ma un primo ‘warning’ per il consigliere comunale con delega alle Politiche giovanili che ha dichiarato di coltivare cannabis sul terrazzo per uso personale. “Mattia ha lavorato bene, spero non voglia non sprecare il lavoro fatto fin qui”, ammonisce Lepore. “Stiamo facendo un percorso nella nostra città che coinvolge esperti, c’è un approfondimento importante sul tema delle dipendenze. A livello nazionale c’è una proposta di legge in discussione alla Camera che introduce elementi di novità, anche sulla coltivazione della cannabis a casa. Credo che dobbiamo attenerci a questo percorso che è nello stile di Bologna, approfondimento senza strappi. Credo che sarebbe meglio che tutti continuassimo a lavorare insieme su questo fronte“, spiega il sindaco a margine della presentazione del piano metropolitano per la parità di genere.

“Io sono perché la legge venga rispettata anche se la si vuole cambiare“, prosegue Lepore, confermando che il gesto di “dichiarare, almeno a parole, di non rispettare una legge, non è condiviso”. Santori “è un consigliere comunale con delega, sta esercitando il suo diritto di esprimere le sue opinioni. Per questo è importante continuare sul percorso che ci eravamo dati, perché questo non è il Parlamento, ma il Consiglio comunale”, aggiunge Lepore. “Non staremo a inseguire le provocazioni sui giornali, vedremo questa vicenda che seguito avrà”, conclude.

SANTORI NON ARRETRA: “CHIEDO CHE MI DENUNCINO, CON LEPORE SIAMO ALLINEATI”

Mattia Santori non arretra. Rivendica le sue dichiarazioni su autocoltivazione e consumo di cannabis, e rilancia. “Io chiederò di denunciarmi – dice il consigliere comunale del Pd a Bologna – perché con la denuncia a me verrà denunciato un sistema che oggi chiama criminali le persone sbagliate“. Dopo la bufera che hanno scatenato le sue dichiarazioni, Santori arriva intorno all’ora di pranzo a Palazzo D’Accursio per la seduta odierna del Consiglio comunale, anticipato di qualche decina di minuti dal commento del sindaco Matteo Lepore, che assomiglia tanto a un cartellino giallo nei suoi confronti.

Col sindaco questa mattina c’è stato un confronto molto franco e trasparente, come sempre è successo. E siamo molto allineati – assicura invece Santori – non la vedo come una tirata d’orecchi, ma semplicemente come una divisione dei ruoli. Lui sa benissimo il mio percorso e che sa che abbiamo metodi diversi”. Santori parla di “filiera politica che parte dal basso” e di “provocazione” da parte sua, con l’obiettivo di scompaginare l’agenda politica romana.

“Questo è semplicemente un modo di accendere un riflettore – spiega Santori – e dire al Parlamento: chi sono i criminali? Gli autoconsumatori, che tolgono soldi alla criminalità organizzata, o i veri narcotrafficanti? Questa è la domanda a cui rispondere. Il resto sono tutte illazioni, gioco delle parti e un po’ di teatro politico. Ma fa parte del gioco”. Dal centrodestra sono piovute richieste di dimissioni e FdI ha presentato un esposto in Prefettura. “In questo momento non sono indagato – mette in chiaro Santori – per cui non c’è nessuna sentenza che prova che io abbia commesso un reato. Ma io chiederò di denunciarmi, perché con la denuncia a me verrà denunciato un sistema che oggi chiama criminali le persone sbagliate”.

Con una denuncia nei suoi confronti, insiste Santori, “denunceranno uno Stato che obbliga ad oggi sei milioni di consumatori di cannabis, che non è una droga, come dice l’Oms, a rivolgersi al mercato nero“. Quindi il consigliere comunale precisa: “Quando uno fa un gesto come il mio, o è pazzo o ha fatto dei calcoli e si è informato. Naturalmente io mi sono assunto le mie responsabilità e l’ho detto al sindaco, che ne è consapevole. Mi assumo la responsabilità del mio gesto. Questo è per me fare politica, io sono attivista politico. Attraverso il mio corpo e la mia persona, si lancia un messaggio politico e si apre un dibattito che oggi qualcuno in Parlamento non vuole”.

Di conseguenza, punge Santori, “se FdI mi farà il favore, attraverso la denuncia, di accendere i riflettori su un disegno di legge che loro stessi non vorrebbero neanche discutere, in qualche modo avrò centrato l’obiettivo”. Santori, a cui il sindaco ha affidato la delega alle Politiche giovanili, chiude il ragionamento. “Io non sono un influencer o un cantante famoso, non sono un bravo attore – dice Santori – sono una persona che fa politica. In questo momento la politica sta discutendo a livello nazionale un disegno di legge che sistema una normativa e un impianto sbagliato, inefficace e ingiusto. Io ho il dovere come politico, per il percorso che ho fatto e per la dignità che devo a una comunità che mi ha seguito e mi ha votato, di darle rappresentanza. Quello che faccio con le politiche giovanili è amministrazione, è qualcos’altro. Tutte le iniziative, che non sono merito mio ma di una squadra che ci lavora, sono cose a parte”, conclude Santori.

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