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Tg Politico Parlamentare, edizione dell’11 marzo 2024

Si parla dell'appello del Papa per la pace in Ucraina e la vittoria del centrodestra in Abbruzzo

Pubblicato:11-03-2024 17:45
Ultimo aggiornamento:11-03-2024 17:45
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ABRUZZO. VINCE IL CENTRODESTRA, MARSILIO SI CONFERMA GOVERNATORE 

Il centrosinistra non riesce a bissare ‘l’impresa’ della Sardegna in Abruzzo. L’uomo del ‘campo largo’ Luciano D’Amico perde ai danni dell’uscente Marco Marsilio che si conferma per il secondo mandato consecutivo. Il candidato di centrodestra, fedelissimo della premier Giorgia Meloni, vince staccando l’avversario di circa 7 punti. A far da traino per la vittoria di Marsilio, Fratelli d’Italia che ottiene il 24,1%. Bene anche Fi che supera la Lega ferma poco sopra al 7%, e ottiene il 13,4% delle preferenze. Sul fronte opposto buon risultato del Pd con oltre il 20%, quindi la civica a sostegno di D’Amico con poco meno dell’8%. Male il M5s, nonostante il traino della neo-governatrice sarda, Alessandra Todde. Il partito di Giuseppe Conte non supera il 7% dei consensi.

ABRUZZO. MELONI ESULTA: VINCE IL CAMPO COESO

“Il campo lungo ha battuto il campo largo”. Esulta Marco Marsilio, incontrando la stampa all’Aquila. Il centrodestra si congratula con lui. “Conta quanto il campo sia coeso- concorda Giorgia Meloni- non quanto è largo”. La Lega, nonostante l’emorragia di voti, parla di “buon risultato. Abbiamo superato i Cinquestelle”, sottolinea Matteo Salvini. Forza Italia è galvanizzata. “Siamo un punto di riferimento”, dice Antonio Tajani. Di umore diverso, ovviamente, il centrosinistra. “Abbiamo perso ma abbiamo riaperto la partita- ragiona Elly Schlein- ora guardiamo alle europee”. Per Giuseppe Conte si tratta di un “risultato modesto. Dobbiamo ripartire dallo spirito della Sardegna”, auspica il leader dei Cinquestelle.

BASILICATA, CORSA A TRE NEL CENTROSINISTRA: IN POLE C’È D’ANDREA

Prossima fermata, Basilicata. Neanche il tempo di terminare lo spoglio delle urne abruzzesi, che per la politica è già il momento di concentrarsi sul prossimo appuntamento elettorale, del 21 aprile. E se il centrodestra ha già blindato la ricandidatura del governatore uscente, il forzista Vito Bardi, dall’altro lato si è ancora in alto mare. Prima del weekend il centrosinistra sembrava avvicinarsi a una soluzione, con le trattative tra Angelo Chiorazzo e i leader di Pd e M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte, verso un ritiro del candidato. Ma Chiorazzo è ancora in campo, e accetterebbe un passo indietro solo se a sostituirlo arrivasse un candidato di suo gradimento. Tre, al momento, i papabili: in pole il dem Giampaolo D’Andrea, ex Ulivo, già parlamentare e sottosegretario; alle sue spalle l’ex dg dell’Azienda sanitaria di Potenza, Lorenzo Bochicchio, con sullo sfondo la senatrice Pd, Cecilia D’Elia.


UCRAINA. APPELLO DEL PAPA AL NEGOZIATO

“La parola negoziare è una parola coraggiosa”. Il Papa si appella alle forze in campo nella guerra ucraina perchè cessino le armi. In una intervista alla Radio televisione svizzera Francesco sottolinea che “è più forte chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca”. Il Pontefice invita a non avere “vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore”. Parole che hanno creato polemiche, perchè interpretate come un invito a Kiev alla resa. La precisazione della Santa Sede spiega poi che il suo obiettivo è quello di una “tregua raggiunta con il coraggio del negoziato che non è mai una resa”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky replica che “non e’ l’Ucraina che deve fermarsi, ma la Russia” perchè “se gli assassini e i torturatori russi non avanzano verso l’Europa e’ solo perchè vengono fermati dagli ucraini”.

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