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Ghali: “Deluso da tanti artisti rimasti in silenzio di fronte al genocidio in Palestina”

Su Instagram, l'artista scrive uno sfogo amaro in occasione dell'inizio del Ramadam

Pubblicato:11-03-2024 12:03
Ultimo aggiornamento:11-03-2024 12:03
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ROMA – Il discorso intrapreso da Ghali sul palco del Festival di Sanremo 2024 sulla Palestina prosegue anche sui suoi canali social. Il rapper, in occasione dell’inizio del Ramadam, scrive un lungo messaggio dai toni amari.

“Nell’ultimo mese ho ricevuto migliaia di messaggi di supporto da persone che nel loro piccolo in questo Paese hanno il coraggio di parlare. Vedo insegnanti e bambini nelle scuole italiane finalmente parlare di quello che sta succedendo. Persone di pensiero politico completamente opposto, ma uniti da questa causa. Da voi ho imparato molto– scrive iniziando con un ringraziamento- e per questo ci tengo a ringraziarvi. Usare la nostra voce per dire qualcosa contro lo sterminio di civili, compresi i bambini, in Palestina o per condividere le informazioni documentate da tutti i giornalisti che rischiano la vita e che l’hanno persa per mostrare al mondo questo massacro, è l’unica cosa che possiamo fare in questo momento“.

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Il risvolto negativo arriva nella seconda parte: “Sono deluso da tanti artisti italiani che hanno la penna per dire qualcosa, da quelli francesi, e quelli inglesi, dalla gente della moda che ti guarda dalla testa ai piedi, dai finti attivisti affamati di fama. Tutti piegati dalla paura di essere tagliati fuori da qualcosa“.

E il quasi 31enne (il 21 maggio) aggiunge: “Mi sono circondato per anni di persone che non mi immaginavo sarebbero rimaste in silenzio di fronte al genocidio in Palestina. Avete più soldi ora? Avete più like e follower? Avete più richieste di collaborazioni? Siete più cool e alla moda? Siete più liberi ora? Non credo, vi vedo fermi come prima, ma con le maschere cadute, a penzoloni”.

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Il rapper, poi, riflette: “Il mese di Ramadan sta arrivando ed è il momento giusto per vivere la gratitudine che ho per Dio, per tutta la gente che in questo Paese ha mostrato di saper stare dalla parte giusta e grazie alla quale non mi sono sentito solo. Grazie”.

Infine, il monito ai seguaci: “Non abbiate paura di essere voi stessi e della verità, non preoccupatevi del giudizio degli altri. Siate quello che siete perché è il dono più prezioso che vi è stato dato. Il momento in cui non vi sentite parte della massa è il momento più importante per la vostra evoluzione. Non fidatevi di chi vi dice che non siete abbastanza, che non siete cool, che non potete dire quello che pensate perché rischiate di perderci. Alla fine, non si perde mai ad essere se stessi e si risparmia solo tempo verso il grande passo. Ramadan Mubarak”.

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