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Ucraina, infermiera di Molfetta: “Al confine tutti sperano di rivedere i loro cari”

Anastasia Lombardi si è recata al confine tra Ungheria e Ucraina per mettere in salvo un gruppo di profughi tra cui sono persone con disabilità

Pubblicato:11-03-2022 16:10
Ultimo aggiornamento:11-03-2022 16:13
Autore:

infermiera_molfetta
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BARI – “Ho parlato con loro in lingua alla dogana ungherese: sono tornata alle mie origini. Tutti hanno lasciato lì qualcuno che vogliono riabbracciare al più presto, sperano di rivedere i loro cari”. Sono le parole di Anastasia Lombardi, infermiera della Asl di Bari, che sta tornando in Puglia dopo essere partita martedì scorso da Molfetta (Bari) con il parroco del duomo don Gino Samarelli per raggiungere il confine tra Ungheria e Ucraina e mettere in salvo un gruppo di profughi tra cui sono persone con disabilità.

La 30enne, originaria della Bielorussia, spiega di non aver “avuto un attimo di esitazione” quando è arrivato “l’invito della dottoressa Paola Coluccia. È stata un’esperienza forte ma sono contenta di averla vissuta”. Coluccia, 62 anni, cardiologa in pensione, è stata impegnata prima in attività di contact tracing e dopo nella campagna vaccinale anti covid.

“Del primo incontro con i profughi – racconta la cardiologa – ricordo gli occhi lucidi delle donne e dei bambini infreddoliti. Sono stata io la prima a farli salire sul nostro mezzo – conclude – abbiamo verificato lo stato di salute ed eseguito i primi tamponi, oltre a far sentire il più possibile la nostra vicinanza”.


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