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VIDEO | Operazione ‘Monopoly’ nel napoletano, sequestrata impresa del clan Cesarano

La Engy Service, una società di intermediazione operante nel 'Mercato dei fiori', "era da considerarsi geneticamente e strutturalmente una vera e propria impresa di camorra"

Pubblicato:11-02-2020 10:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:58
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NAPOLI – Questa mattina, il gruppo della guardia di finanza di Torre Annunziata, nel napoletano, unitamente al nucleo investigativo del gruppo dei carabinieri della stessa città vesuviana, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo – emesso dall’ufficio gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea – nei confronti della Engy Service, una società di intermediazione operante nel ‘Mercato dei fiori’, la zona commerciale florovivaistica più importante del Sud-Italia posta tra i comuni di Castellammare di Stabia e Pompei.

La misura cautelare rientra in un più ampio filone investigativo che ha riscontrato, spiegano dalla fiamme gialle, “un solido e concreto quadro indiziario dal quale emerge che la società Engy Service, costituita dal clan Cesarano e amministrata da Antonio Martone e Giovanni Esposito (entrambi attualmente in carcere), cognati di Luigi Di Martino, detto “o’ profeta” (attualmente recluso al regime del 41-bis), era da considerarsi geneticamente e strutturalmente una vera e propria impresa di camorra”.

In particolare, le indagini hanno dimostrato che l’esistenza e le attività imprenditoriali della società sottoposta a sequestro erano “palesemente strumentali a garantire il raggiungimento delle finalità proprie della consorteria criminale, mediante la gestione e il controllo, in forma diretta e indiretta, del commercio, del trasporto e delle operazioni di facchinaggio riguardanti il ‘Mercato dei fiori’.


La Engy Service, in particolare, si è imposta, tra le numerose società storicamente operanti nel mercato florovivaistico, come un’illecita “agenzia di intermediazione” che ha di fatto radicalmente alterato le dinamiche di mercato tra gli autotrasportatori e i commercianti, i quali dapprima avevano l’autonomia di poter dialogare direttamente tra di loro e stabilire, liberamente e di volta in volta, le commissioni riguardanti i trasporti della merce acquistata”.

Di contro, il sodalizio camorristico stabiese, a partire dal 2015 (anno di costituzione della società), ha imposto la sua opera di “mediazione” tra i diversi operatori economici, costringendo i commercianti ad affidare il servizio di trasporto non più ai singoli autotrasportatori ma alla Engy Service, che provvedeva a distribuire le commesse.

In questo modo, prosegue la guardia di finanza in una nota, è stato illecitamente realizzato “un vero e proprio monopolio sulla spedizione di fiori, bulbi e vasellame nonché sullo scarico delle merci giunte al mercato a bordo degli autoarticolati, ottenendo un immediato exploit del fatturato. E ciò, avvalendosi della forza dell’intimidazione nonché della condizione di assoggettamento derivante dalla riconducibilità della società Engy Service al clan Cesarano che, talvolta, faceva anche ricorso a pesanti minacce nei confronti degli operatori economici o, addirittura, nei riguardi di coloro che non si adeguavano al sistema criminale imposto, perpetrava pestaggi punitivi, fatti eseguire anche da appartenenti ad altre organizzazioni criminali collegate alla compagine camorristica stabiese”.

Il sequestro preventivo ha riguardato le quote societarie, il complesso aziendale e tutti i beni riconducibili alla Engy Service, che nel 2018 aveva raggiunto un volume d’affari di quasi 2 milioni di euro.

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