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ROMA – “A seguito della mancata validazione” da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio, il governo “ritiene opportuno confermare le previsioni contenute nella Nota di aggiornamento del Def”. Lo dice il ministro dell’economia Giovanni Tria, nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. “La manovra di bilancio contiene misure espansive e interventi di copertura finanziaria”.
Il governo vuole continuare a “costruire un clima collaborativo nella consapevolezza che tutte le misure possono dispiegare appieno i loro effetti solo in un quadro di coordinamento istituzionale”. In vista della legge di bilancio l’esecutivo intende portare avanti una “proficua collaborazione, tenendo in considerazioni i rilievi dei soggetti competenti”.
“La salita dei rendimenti sui titoli di stato desta certamente preoccupazione ma voglio ribadire che si tratta di una reazione eccessiva e non giustificata rispetto ai fondamentali dell’economia italiana”. Lo dice il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, davanti alle commissioni Bilancio riunite alla Camera.
I partiti di governo hanno già deciso di “ridimensionare alcune proposte e posporne delle altre” per mantenere un livello di indebitamento “analogo” a quello degli anni precedenti, mantenendo “un surplus primario”. Secondo Tria “non dobbiamo lasciare che la volatilità di breve termine dei mercati offuschi la nostra capacità di formulare valutazioni e previsioni equilibrate”, sottolinea.
Il governo ha seguito la prassi e lo ha fatto anche “in chiave prudenziale”. L’Upb il 19 settembre scorso “ha validato il quadro macro tendenziale del governo sul quale si basa la previsione programmatica”.
Quindi, prosegue, Tria, “ciò di cui si dovrebbe discutere è la differenza, il delta, fra scenario programmatico e tendenziale e non la misura in cui la previsione ufficiale si distacca dalle proiezioni formulate da analisti di mercato e istituzioni internazionali”. Il ministro ribadisce, come difesa dalla mancata validazione dell’Upb, che per i rendimenti sui titoli di stato il Tesoro ha “utilizzato livelli lievemente più elevati nello scenario programmatico”.
“Il rischio che quanto paventato dall’Upb si realizzi non va sottovalutato” tuttavia “interpretiamo l’obiezione dell’Ufficio parlamentare di Bilancio come uno stimolo all’azione anzichè un motivo per abbassare le nostre previsioni e, cosa più importante, le nostre ambizioni”. Lo dice il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, davanti alle commissioni Bilancio riunite alla Camera.
“Il rispetto istituzionale deve esserci in tutte le direzioni. Le capacita’ tecniche e i modelli del Mef non credo siano inferiori a quelli degli altri”.
“Credo che l’Upb abbia rispetto delle nostre stime e noi nel pieno rispetto dell’Upb abbiamo risposto”, continua. “Ma voglio che sia chiaro che stiamo parlando del ministero dell’economia e delle finanze e delle strutture tecniche che non sono meno valide di quelle degli altri istituti”, conclude.
“Il governo deve cercare di recuperare la la fiducia e farà di tutto, non possiamo dire che non abbiamo fiducia e allora non facciamo manovre per la crescita”.
“La manovra di bilancio comprende vari interventi finalizzati alla copertura finanziaria, per un ammontare complessivo pari a 15 miliardi nel 2019, 7,8 nel 2020 e 9,9 nel 2021. Tali interventi nel 2019 si articolano in tagli di spesa per 6,9 miliardi e in aumenti di entrate per 8,1 miliardi”.
“Nel 2020 in tagli di spesa e aumenti di entrate entrambi pari a 3,9 miliardi. Nel 2021 i tagli di spesa ammontano a 4,7 miliardi e gli aumenti di entrate a 5,2 miliardi”.
“La manovra non cambia”. Lo ribadisce Matteo Salvini ad Agorà. “Io vado dritto. Non torneremo indietro sulle legge Fornero, sulla flat tax per le partite iva, sul reddito di cittadinanza, su Equitalia. Se si alza lo spread? Questa è una buona manovra, quindi non mi pongo il problema. Lo spread non arrivera’ assolutamente a 400”
“Non si puo’ tornare indietro. Se vengono a dire che non possiamo toccare la legge Fornero questo e’ un giudizio politico”. Io i cittadini non li tradisco”, mentre “se si torna indietro si tradiscono. Io i cittadini non li abbandono”. E comunque, “sono ottimista. Vedrete che quando la manovra sarà discussa a Bruxelles si calmeranno tutti. Il nostro obiettivo e’ il dialogo con tutte le istituzioni”. Lo dice Luigi Di Maio, vicepremier e ministro a Radio Anch’io.
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