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Il sindacato ‘europeo’ contro Giorgia Meloni: “Ci esclude”

La Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori scrive una lettera di protesta alla premier Meloni

Pubblicato:09-11-2022 12:59
Ultimo aggiornamento:09-11-2022 13:03

Confael
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ROMA – La Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori protesta contro il Governo. Nel giorno del primo incontro a Palazzo Chigi con i sindacati, la Confael denuncia di non essere stata convocata assieme agli altri rappresentanti dei lavoratori. Sul tavolo del confronto, con i leader di Cgil, Cisl e Uil si parlerà dei principali dossier sulle emergenze: dalla riforma delle pensioni al caro energia, alla prossima legge di bilancio. Con un focus anche su inflazione e salari. La Confael ha inviato al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, una lettera di protesta per spiegare che questa decisione “appare incomprensibile e ingiustificata”

LA LETTERA ALLA PREMIER: “NON CI VUOLE, FA COME DRAGHI”

“il nuovo esecutivo – scrive il sindacato – conferma l’atteggiamento di chiusura e preclusione già adottato dal precedente governo”. La Confael rende noto di aver inviato al Presidente del Consiglio una missiva nella quale “rinnova la sua formale e vibrata protesta ufficiale per essere stata, per l’ennesima volta, esclusa dal tavolo di convocazione della Presidenza del Consiglio”. La mancata convocazione appare incomprensibile e ingiustificata e sembra non tenere conto, per motivi che a noi restano oscuri, di cosa la Confael rappresenti nel panorama sindacale italiano, ma anche europeo”.

“CON QUALE CRITERIO IL GOVERNO SCEGLIE I SINDACATI?”

Nella lettera il sindacato guidato da Domenico Marrella sottolinea di avere tutti i requisiti per poter sedere a un tavolo di confronto sindacale assieme alle altre confederazioni nazionali . E a Meloni dice: “Se i criteri di scelta di chi deve partecipare ad un tavolo di confronto e consultazione a carattere nazionale sono numero degli iscritti, anni di omogenea e capillare presenza sul territorio, disancoramento dalla tutela di singoli segmenti di una categoria, la Confael ha tutti i titoli per essere presente“.


“ABBIAMO 400 MILA ISCRITTI, VIOLATO UN DIRITTO”

“A questi dati oggettivi – precisa la Confael – si deve poi aggiungere che la Confederazione ha, al momento, 400 mila iscritti, appartenenti a molte categorie, con sedi in tutte le regioni e nelle più importanti città italiane, con corrispondenti anche in sedi estere. Importante e puntuale – tiene a sottolineare ancora la Confael – è poi “l’intensa attività di promozione su temi quali la sicurezza nei posti di lavoro, che ha messo al centro dei propri programmi, così come il dialogo con i giovani e il futuro del Paese”. Secondo la Confederazione questo atteggiamento di chiusura “rappresenta un diritto violato, perché si impedisce di rappresentare in ogni sede le migliaia di cittadini (italiani e non) che si riconoscono nella sua forte azione sindacale”.

(la foto di copertina è presa dall’account Facebook di Confael)

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