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Festini vip con droga e escort, nelle carte spunta il nome del vicepresidente della Liguria. Lui: “Sono totalmente estraneo”

Il nome del vicepresidente della Regione Liguria compare nelle carte dell'inchiesta sui festini privati con sesso e droga: Alessandro Piana non è indagato, ma avvrebbe partecipato a uno di questi post serata nelle ville di lusso degli indagati

Pubblicato:09-10-2023 14:46
Ultimo aggiornamento:09-10-2023 16:53
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GENOVA – C’è anche il nome del vicepresidente della giunta della Regione Liguria, Alessandro Piana, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due imprenditori genovesi accusati di gestire un giro di festini privati a base di sesso e droga. Piana non figura nel registro degli indagati, ma secondo quanto emerge dagli atti avrebbe partecipato a un festino nel marzo 2022, in una villetta sulle alture di Genova. I due arrestati, come svelava stamattina “Il Secolo XIX”, sono un architetto, Alessandro Cristilli, e l’albergatore Christian Rosolani, entrambi genovesi e ritenuti responsabili di detenzione a fini di spaccio di cocaina, l’architetto anche di favoreggiamento della prostituzione. Gli arresti sono arrivati al termine dell’operazione “Obbligo o verità” portata avanti dalla Polizia di Stato di Genova. Al festino, a cui avrebbe partecipato Piana, sarebbero state presenti due escort pagate 400 euro ciascuna da Cristilli. Quest’ultimo, in alcune intercettazioni, si sarebbe anche vantato di aver organizzato un “sistema pazzesco” per organizzare serate con escort ribattezzate “cristilline“.

I DOPO SERATA NELLE VILLE DI LUSSO CON PISCINA

“Nelle attività di mediazione per l’acquisto della cocaina, in diverse occasioni è emerso anche un terzo soggetto, di Rapallo, (Emanuele Merlini, ndr), a sua volta destinatario della misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Genova e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria- spiegano gli inquirenti- gli indagati, frequentatori della movida genovese e delle due riviere, erano soliti concludere le serate organizzando degli after, a base di sesso e droga, presso le proprie ville, invitando giovani ragazze assuntrici di cocaina, che contraccambiavano la gratuita disponibilità dello stupefacente concedendosi sessualmente ai partecipanti”.

AI FESTINI C’ERANO GIOCHI CON PENITENZE SESSUALI

Il tutto, aggiunge la Polizia, “veniva reso più piccante dall’organizzazione di giochi, in gergo definiti ‘Obbligo o verità?‘, nei quali i perdenti dovevano scontare delle penitenze rigorosamente a sfondo sessuale“. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’architetto, oltre a cedere cocaina alle ragazze, con lo scopo di disinibirle durante le sue feste, molte volte distribuiva dosi di stupefacente, definendole “bocce di vino”, anche ad altre persone di fiducia, in particolar modo ad un’amica, insegnante di liceo, alla quale, almeno in un’occasione, effettuava la consegna direttamente nel cortile della scuola, durante l’intervallo.


ALCUNI UOMINI FACOLTOSI NON SAPEVANO CHE LE RAGAZZE FOSSERO PAGATE

Ai festini, raccontano gli inquirenti, “intervenivano spesso uomini facoltosi. In particolare, l’architetto pianificava strumentalmente anche delle feste ad hoc, pagando delle ragazze, con la finalità di conseguire utili sinergie nel suo ambito lavorativo. In alcuni casi, i partecipanti non sarebbero stati al corrente del fatto che le ragazze fossero state remunerate. Le perquisizioni effettuate nelle abitazioni degli arrestati, ville di lusso con piscina, hanno permesso di rinvenire modiche quantità di stupefacente”.

VICEPRESIDENTE PIANA: “NON C’ENTRO NULLA, NON VOGLIO FARE FINE DI TORTORA”

“Sono in coda in autostrada che sto venendo a Genova, sono distrutto. Devo vedere il mio avvocato e poi farò una conferenza stampa. Così si fanno ammazzare le persone, è una cosa mostruosa: cosa devo fare? Devo buttarmi giù da un viadotto? Io sono completamente estraneo ai fatti: in 45 anni di vita non mi sono mai drogato, non sono mai andato a puttane e non sono mai andato a un festino. Sono un donatore di sangue, se volete vado subito a fare le analisi del sangue”. Così il vicepresidente della Regione Liguria, Alessandro Piana, rispondendo all’Agenzia Dire, dopo che il suo nome è uscito nelle carte dell’inchiesta “Obbligo o verità”, che ha portato all’arresto di due imprenditori accusati di aver organizzato festini con droga ed escort. Piana non risulta iscritto nel registro degli indagati, ma dalle carte sembrerebbe aver partecipato a uno di questi festini.

L’assessore è fuori di sé. “Sono completamente estraneo ai fatti, non so perché sia uscito il mio nome, non so neanche chi siano queste persone. Non devo pensare io a chi sono queste persone, ma vorrei sapere come sono state fatte queste indagini. Mi arrabbio perché ho una famiglia. Sono veramente nervoso. Se fare politica ed essere figlio di nessuno vuol dire essere sempre esposto ad attacchi di questo tipo, vuol dire che in questo Paese non tutti possono fare politica”.

Lo sfogo di Piana non si arresta. “Non sono indagato, non mi devo giustificare, non devo chiedermi con chi ho condiviso un aperitivo perché le cose che dicono di me non le ho mai fatte. Mi state chiamando in mille: giornalisti, amici. Tanto l’opinione pubblica mi ha già condannato, mi considerata un drogato e un puttaniere. Ma non voglio fare la fine di Enzo Tortora: vengo a Genova e chiarisco. Non so chi faccia le indagini e che cosa c’entri io, questo sistema mi fa sempre più schifo”.

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