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ROMA – “Sul mio futuro vedremo, oggi parliamo del futuro del Paese che amiamo”. Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, su Radio24 risponde così a chi gli chiede di una sua eventuale candidatura. “Quelli del mio partito mi hanno assalito, anche dagli altri partiti, dicendo è importante che mi candidi, importante di qui e importante di là – racconta Berlusconi – e allora gli ho detto: ‘Va bene, lasciatemi pensare un po’ poi decido‘”.
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“Noi governeremo per cinque anni e sono convinto che la crescita che otterremo ci consentirà un abbassamento della pressione fiscale anche oltre il 23%“, afferma Berlusconi. Che ribadisce come la flat tax è “un punto fondamentale nostro programma”. “Il nostro 23% per l’Italia è il risultato di approfonditi studi e ricerche sui conti pubblici – garantisce il leader forzista – noi non vogliamo fare altro debito pubblico“.
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Forza Italia propone “il 23% perché con Martino nel 1994 abbiamo compiuto molte ricerche nei 57 Paesi che hanno adottato la flat tax e ottenuto grandi risultati – segnala il leader azzurro – con sviluppo e occupazione e facendo aumentare del 30% le entrate degli Stati”.
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Da Berlusconi arriva anche un commento al tira e molla tra il Pd e Carlo Calenda, fino allo strappo finale del leader di Azione. “Non penso sia cosi importante seguire i continui cambi di idea del signor Calenda, perché è un europarlamentare eletto col Pd che ha fatto la scorsa settimana un accordo col Pd e ora ha scoperto che il Pd è di sinistra”. Insomma, seguire Calenda “non mi pare cosi importante – ribadisce Berlusconi – io preferisco occuparmi di fisco e lavoro, perché noi parliamo il linguaggio delle imprese, il resto penso sia solo teatrino della politica“.
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